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«Non ce n'è l'intenzione», ha dichiarato il ministro dell'energia del regno. L'Arabia Saudita è osservata speciale
RIAD - L'Arabia Saudita non utilizzerà il petrolio come leva politica nella disputa sulla morte del giornalista Jamal Khashoggi, avvenuta nel consolato saudita a Istanbul, e la politica energetica del Paese mirerà a garantire la stabilità dei mercati livello globale. Lo ha dichiarato Khalid Al-Falih, ministro dell'energia del regno dell'Arabia Saudita, in un'intervista all'agenzia di stampa ufficiale russa Tass.
KeystoneKhalid Al-Falih«Speriamo che il mondo affronti la crisi politica con saggezza ed eserciteremo la nostra saggezza sia sul piano politico che su quello economico», ha detto. «Il mio ruolo di ministro dell'energia è quello di attuare le direttive del governo, che ha un ruolo costruttivo e responsabile, e stabilizzare di conseguenza i mercati energetici mondiali, contribuendo allo sviluppo economico globale», ha dichiarato Al-Falih. Rispondendo alla domanda se l'embargo petrolifero del 1973 possa ripetersi il ministro ha detto: «Non ce n'è l'intenzione».
