La tragedia ha portato alla luce la drammatica condizione delle donne nelle aree rurali del paese
PECHINO - Ha fatto molto scalpore e ha acceso un riflettore sulla condizione delle donne nelle aree rurali della Cina la storia di una donna che si è annegata insieme ai due figli, credendo che il marito fosse morto.
Il piano - L'uomo, il cui cognome è He, avrebbe messo in scena il suo decesso per sfuggire ai debitori e assicurare un'entrata alla famiglia riscuotendo la sua assicurazione sulla vita. La polizia ha riferio che lo scorso 19 settembre He ha lanciato un'auto presa a noleggio dentro a un fiume, per far credere di essere morto. Il suo intento era di nascondersi per un po' di tempo, salvo poi ritornare da moglie e figli e fuggire insieme a loro e al denaro ottenuto dalla frode assicurativa. He - in un video pubblicato dai media locali - ha aggiunto di aver tenuto la moglie all'oscuro di questo progetto.
La donna non ha retto alla notizia e tre settimane dopo la sparizione del marito ha annunciato che si sarebbe uccisa per riunire la famiglia. He si è costituito il 12 ottobre, il giorno dopo il ritrovamento del cadavere della moglie e dei figli. «Mia figlia, che è malata, deve fare dei controlli ogni mese. Devo pagare le rate dell'auto e le spese famigliari. Anch'io sono malato. L'ho fatto per sfuggire ai debiti» ha spiegato. «Non avrei mai pensato che mia moglie fosse così infatuata di me».
La polemica - C'è molta discussione in Cina su questo episodio. Sotto accusa è finita l'industria del credito, che porta molti cittadini a indebitarsi anche in maniera irreversibile, e le dure condizioni di chi lavora nell'agricoltura, specialmente le donne. Un editoriale di Beijing News afferma: «Il punto fondamentale di questa tragedia non è la "morte per amore" o il mentire per ragioni finanziarie. È la completa disperazione delle donne, più comune nelle campagne». Per anni, sottolinea il Guardian, il tasso dei suicidi è stato più alto tra le donne che tra gli uomini e maggiore nelle zone rurali rispetto alle città. I sociologi pensano che questa situazione possa essere frutto di un mix di fattori: isolamento sociale, mancanza di opportunità economiche e la politica del figlio unico, che per lungo tempo ha costretto molte donne ad abortire.