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TURCHIALa fidanzata di Khashoggi: «La condanna non basta»

14.10.18 - 17:39
«Le persone che ce lo hanno tolto, a prescindere dalle loro posizioni politiche, devono essere ritenute responsabili e punite con il massimo della pena prevista dalla legge» dice Hatice Cengiz
Keystone / AP
La fidanzata di Khashoggi: «La condanna non basta»
«Le persone che ce lo hanno tolto, a prescindere dalle loro posizioni politiche, devono essere ritenute responsabili e punite con il massimo della pena prevista dalla legge» dice Hatice Cengiz

ISTANBUL - «Se abbiamo già perso Jamal, allora la condanna non basta. Le persone che ce lo hanno tolto, a prescindere dalle loro posizioni politiche, devono essere ritenute responsabili e punite con il massimo della pena prevista dalla legge».

Così, in un intervento sul Washington Post, Hatice Cengiz sulla scomparsa del fidanzato Jamal Khashoggi, il giornalista saudita che si sospetta sia stato ucciso nel consolato di Riad a Instanbul.

«Nei giorni scorsi ho letto notizie secondo cui il presidente Trump mi vuole invitare alla Casa Bianca. Se darà un contribuito genuino agli sforzi per rivelare ciò che è accaduto dentro il consolato saudita a Instanbul, considererò l'ipotesi di accettare il suo invito», prosegue.

Nell'articolo sul Wp, giornale cui Khashoggi collaborava, la sua fidanzata racconta come si erano conosciuti e innamorati, i loro sogni di sposarsi e vivere insieme, dipingendolo come un 'patriota', un giornalista indipendente che combatteva per la libertà e la democrazia nel suo Paese, di cui sentiva molto la mancanza.

«Jamal - scrive ancora Cengiz - aveva fatto sentire la sua voce contro l'oppressione, ma ha pagato con la vita per la richiesta di libertà del popolo saudita, Se è morto, e spero che non sia questo il caso, migliaia di Jamal nasceranno oggi, nel giorno del suo compleanno. La sua voce e le sue idee si riverbereranno, dalla Turchia all'Arabia Saudita, e attraverso il mondo. L'oppressione non dura per sempre. I tiranni prima o dopo pagano per i loro peccati».

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