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Sta facendo scalpore un audio inviato dal portavoce del premier italiano ai giornalisti il 17 agosto scorso ed emerso ora. Il protagonista della vicenda, intanto, chiede scusa
ROMA - Il portavoce del premier italiano Giuseppe Conte torna nella bufera per un vocale inviato su WhatsApp ai giornalisti. Dopo che, una decina di giorni fa, la sua volontà di epurare il Ministero dell’economia dai tecnici che remano contro il governo aveva suscitato un certo sdegno, ora Rocco Casalino se la prende con il crollo del Ponte Morandi a Genova, nel quale il 14 agosto scorso hanno perso la vita 43 persone.
«Io pure ho diritto a farmi magari due giorni (di ferie, Ndr). Già mi è saltato Ferragosto, Santo Stefano, Santo Rocco, Santo Cristo», spiega il pentastellato ai suoi contatti in una registrazione che risale al 17 agosto scorso, tre giorni dopo la tragedia. «Mi chiamate come i pazzi, cioè, datevi una calmata, cioè, tutti cento volte mi state chiamando», continua il 46enne, invitando i cronisti a provare a contattarlo una sola volta o a scrivergli e attendere di essere richiamati.
Ex concorrente della prima edizione italiana del Grande Fratello, Rocco Casalino è portavoce di Palazzo Chigi e dei 5 Stelle. Il suo compenso di 169mila euro lordi annui per la prima mansione (rivelato da L’Espresso e persino più alto di quello del primo ministro) aveva fatto strabuzzare gli occhi a molti.
«Sono portavoce e capo ufficio stampa, dirigo una trentina di persone, sono reperibile giorno e notte, sette giorni su sette, lavoro 13-14 ore al giorno. Sempre. Ho responsabilità enormi, nelle mie mani c'è la comunicazione di Palazzo Chigi», aveva ribattuto Casalino ricordando di parlare «quattro lingue» e di essere un «giornalista professionista». «Guadagno poco più di 6 mila euro netti al mese, è uno stipendio alto, non lo nego, ma è quello che è previsto per chi svolge il mio ruolo», aveva aggiunto.
Le scuse di Casalino - «Sento di dover chiedere scusa per l'effetto prodotto da un mio audio privato finito sui giornali. Nelle mie parole non c'è mai stata la volontà di offendere le vittime di Genova. Offende, invece, l'uso strumentale che alcuni giornali stanno facendo di questa tragedia», ha dichiarato Casalino in una nota.
