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INDIAEssere gay non è più un reato in India. Ecco dove lo è

06.09.18 - 09:39
Storica decisione della Corte Suprema che cancella una punizione durata 157 anni
Keystone / AP
Essere gay non è più un reato in India. Ecco dove lo è
Storica decisione della Corte Suprema che cancella una punizione durata 157 anni

NEW DELHI - Con una storica decisione la Corte Suprema in India ha depenalizzato l'omosessualità.

Il massimo organo giuridico del Paese asiatico, al termine di un iter durato svariati mesi, ha cancellato la sezione 377 del Codice penale che puniva - da 157 anni, retaggio dell'epoca coloniale che nessun governo aveva mai cancellato - i rapporti tra persone dello stesso sesso come "offese contro natura". La pena massima per chi veniva condannato poteva raggiungere i 10 anni di carcere.

«Criminalizzare l'omosessualità è irrazionale e indifendibile» ha dichiarato Dipak Misra, il presidente del collegio formato da cinque giudici. E ancora: «La legge era diventata un’arma per la persecuzione della comunità Lgbt. Non possiamo cambiare la storia, ma possiamo passare a un futuro migliore». Solo cinque anni fa, però, la stessa Corte Suprema aveva cancellato il verdetto del tribunale di Delhi che depenalizzava l'omosessualità. 

Keystone / AP

La decisione è stata accolta con giubilo e grandi festeggiamenti dalla comunità omosessuale (anche quella internazionale) e dalle associazioni per i diritti civili. In queste ore le strade e le piazze, in particolare nella capitale, si stanno riempiendo di gente in festa. Gli attivisti hanno le lacrime agli occhi.

Le Nazioni Unite hanno espresso la loro soddisfazione per il verdetto e auspicano che sia solo un primo passo per garantire l’intera gamma dei diritti fondamentali alle persone che appartengono alla comunità LGBT.

L’India diviene il 124esimo Paese al mondo dove i rapporti omosessuali non sono o non sono più considerati reati penali. Un passo avanti dunque. Ma sono tanti gli Stati (circa un terzo dei Paesi del mondo) dove l’omosessualità resta un reato che in alcuni casi viene punito anche con la morte.

Nigeria: basta essere sostenitori di un’organizzazione gay per finire in prigione anche per 10 anni.
Uganda: gli omosessuali rischiano l’ergastolo.
Africa: essere gay è considerata reato in 38 Stati africani e molti di essi stanno approvando leggi sempre più restrittive. Le persone LGBT vengono arrestate e condannate al carcere solo perché sono gay. In molti i paesi in cui vigono leggi che colpiscono l’“omofilia” anche sotto forma di reato di opinione, norme che puniscono semplici comportamenti e punti di vista: il 98 per cento dei nigeriani, il 96 per cento di chi vive in Senegal, Ghana e Uganda, e il 90 per cento dei keniani è convinto che la società non debba accettare l’omosessualità.
Liberia e Malesia: essere gay viene punito con un’ammenda in Liberia e in Malesia.
Paesi islamici: l’omosessualità è punibile anche con la morte, in Iran ad esempio. In Qatar invece gli atti omosessuali sono puniti con sette anni di prigione, con l’ergastolo se una delle parti ha meno di 16 anni di età. Ma in questo paese vige la Sharia (la legge islamica), che prevede che una persona sposata che si rende “colpevole” di omosessualità venga punita anche con la morte. In Bangladesh, l’articolo 377 del codice penale prevede la prigione a vita e nel sultanato del Brunei è stata recentemente istituita la lapidazione per i gay.
Emirati Arabi Uniti: L’articolo 354 del codice penale federale prevede la pena di morte.
Afghanistan: è prevista la morte per lapidazione.
Arabia Saudita: essere omosessuali significa rischiare il carcere, multe, frustate, l’internamento in cliniche psichiatriche, amputazioni e anche la morte. Pena di morte prevista anche in Mauritania, Pakistan, Yemen.
Algeria e Angola: la legge prevede i lavori forzati.
Russia, Senegal, a Singapore, in Somalia, in Sri Lanka, Sudan, Swaziland, Turkmenistan, Uzbekistan, Zambia e Zimbabwe: previste sanzioni penali per chi è gay.
Tunisia: l’omosessualità è illegale, ma tollerata.

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