Cerca e trova immobili

ITALIAI giudici sanciscono il diritto al "panino libero"

04.09.18 - 06:00
Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso del Comune di Benevento contro l'obbligo degli allievi di pranzare alla mensa scolastica. Una sentenza «di respiro nazionale»
Fotolia
I giudici sanciscono il diritto al "panino libero"
Il Consiglio di Stato ha respinto il ricorso del Comune di Benevento contro l'obbligo degli allievi di pranzare alla mensa scolastica. Una sentenza «di respiro nazionale»

BENEVENTO - Una brutta notizia per Clemente Mastella: l'ex ministro, ora sindaco di Benevento, si è visto dare torto dal Consiglio di Stato sulla spinosa questione del "panino libero". Un argomento che vede coinvolti gli allievi, i loro genitori e l'intero sistema scolastico: il pronunciamento dei supremi giudici amministrativi italiani è destinato a fare giurisprudenza.

Partiamo con ordine: alcuni genitori avevano deciso di fare ricorso contro il regolamento comunale di Benevento che obbligava gli alunni a servirsi della mensa pubblica. Panini, "schiscette" e soluzioni fai da te erano quindi messe al bando. Inizialmente si era pronunciato il Tribunale amministrativo regionale della Campania (Tar), che lo scorso 13 marzo aveva dato ragione alle famiglie, annullando quanto deliberato dal Comune. Mastella e i suoi assessori avevano fatto quindi ricorso in appello e il 5 luglio si era tenuta un'udienza, durante la quale le parti avevano esposto le rispettive ragioni.

Lunedì 3 settembre la sentenza è stata pubblicata: i giudici riconoscono il diritto di essere liberi di preparare il pranzo ai propri figli, negando nel contempo l'obbligatorietà di frequentare la mensa. «Nel merito l'appello è infondato»: in sostanza il Consiglio di Stato vieta ai Comuni di imporre prescrizioni che limitano l'autonomia dei dirigenti scolastici, i quali possono così stabilire come gestire il servizio mensa nella propria struttura. «La restrizione praticata con l’impugnato regolamento – che nemmeno si preoccupa di ricercare un bilanciamento degli interessi - manifestamente non corrisponde ai canoni di idoneità, coerenza, proporzionalità e necessarietà rispetto all’obiettivo - dichiaratamente perseguito - di prevenire il rischio igienico-sanitario». Nessun rischio sanitario e nemmeno di squilibrio nutritivo con il panino piuttosto che con il pranzo in mensa: «L’assunto che il consumo di pasti confezionati a domicilio o comunque acquistati autonomamente potrebbe rappresentare un comportamento non corretto dal punto di vista nutrizionale si manifesta irrispettoso delle rammentate libertà».

Esultano i genitori beneventani, e con loro chi ha combattuto la stessa battaglia presso altri tribunali. In particolare a Milano, dove a un piccolo allievo era stato negato il diritto di consumare la "schiscetta" nei locali scolastici (vedi articolo allegato), oppure a Torino, dove un gruppo di persone aveva protestato ritenendo eccessivo il costo delle mense cittadine. «Questa sentenza è destinata ad avere un respiro nazionale» ha dichiarato l'avvocato Giorgio Vecchione, che difende i genitori che invocano il diritto al "panino libero". «Il supremo giudice della Giustizia Amministrativa non solo ha confermato la propria competenza, ma anche riconosciuto il diritto dei genitori ad agire in giudizio». A Torino una sentenza era già arrivata nel 2016, ma quanto stabilito dal Consiglio di Stato ha un'importanza non solo locale, ma nazionale. «Da marzo 2017 c'è anche una circolare del Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca che impone ai direttori degli Uffici scolastici regionali l’obbligo di rispettare le sentenze che riconoscevano la possibilità di consumare cibi portati da casa all’interno delle scuole» aggiunge Vecchione.

 

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
COMMENTI
 

Equalizer 5 anni fa su tio
Mastella, solo a guardarlo capisci che è un'inciucciatore.
NOTIZIE PIÙ LETTE