A chiederlo è Luigi Di Maio, che invoca «multe fino a 150 milioni di euro»: «Paghiamo i pedaggi più alti d'Europa»
ROMA - «I responsabili hanno un nome e un cognome e sono Autostrade per l'Italia. Dopo anni che si è detto che le cose dai privati sarebbero state gestite molto meglio, ci troviamo con uno dei più grandi concessionari europei che ci dice che quel ponte era in sicurezza. Queste sono scuse. Autostrade deve fare la manutenzione e non l'ha fatta. Prima di tutto si dimettano i vertici».
Lo ha detto il vicepremier Luigi Di Maio in un'intervista a Radio Radicale. In caso di inadempienze, ha aggiunto, «è possibile ritirare la concessione e far pagare multe fino a 150 milioni di euro. Autostrade non ha fatto la manutenzione sul ponte Morandi e il ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli ha avviato le procedure per il ritiro della concessione».
«Ad Autostrade paghiamo i pedaggi più alti d'Europa e loro pagano tasse bassissime perché sono posseduti da una finanziaria Benetton in Lussemburgo», ha sottolineato il ministro.
Anche Salvini a favore - A favore della revoca della concessione si schiera anche l'altro vice premier Matteo Salvini: «È il minimo che ci si possa aspettare», afferma annunciando che scriverà a tutti i concessionari privati per sapere quale parte del loro bilancio riservano alla sicurezza. E mentre il governo, a partire dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, conferma l'intenzione di procedere a un monitoraggio di tutte le infrastrutture, soprattutto di quelle più vecchie, il sottosegretario alle Infrastrutture Edoardo Rixi annuncia una Commissione di inchiesta da parte del suo ministero.
Autostrade: «Effettuiamo verifiche trimestrali» - Il viadotto Polcevera, crollato a Genova, «era monitorato dalle strutture tecniche della Direzione di Tronco di Genova con cadenza trimestrale secondo le prescrizioni di legge e con verifiche aggiuntive realizzate mediante apparecchiature altamente specialistiche». È quanto specifica in una nota Autostrade per l'Italia.
Di Maio e Salvini a Genova - Come riporta l'agenzia di stampa italiana Ansa, Luigi Di Maio si recherà oggi a Genova per un sopralluogo insieme al vicepremier Matteo Salvini e al ministro delle Infrastrutture Danilo Toninelli. Seguirà una riunione con il primo ministro Giuseppe Conte, che ha visitato ieri i luoghi della tragedia.
Conte visita i feriti - Conte è giunto poco dopo le 9,30 all'ospedale San Martino di Genova dove si è recato in reparto a far visita ad alcuni dei feriti del crollo del ponte Morandi. Il primo ministro si è intrattenuto qualche minuto con i degenti prima di spostarsi alla sede del 118 dove ha incontrato il personale del soccorso. Subito dubito vertici in prefettura.
Toninelli: «Installeremo sensori sui viadotti» - Sui viadotti italiani arriveranno i sensori: lo promette il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Danilo Toninelli, dopo il crollo del ponte di Genova costato la vita ad almeno 37 persone.
«Quello che mi rammarica tantissimo, è che oggi nonostante il livello elevatissimo di progressione tecnologica, sui tanti manufatti e infrastrutture come questa del ponte di Genova, ma tantissimi ponti e viadotti, non vi siano sensori che ne verificano lo stato di manutenzione, gli spostamenti strutturali e prevengano, più che prevedere, eventuali fatti tragici come questo», ha affermato Toninelli intervistato ieri sera da Euronews.
«Una delle cose che faremo sarà mettere in campo spese per applicare a tanti di questi viadotti, soprattutto a quelli più imponenti come quello di Genova, questi sensori tecnici che ci daranno lo stato dell'arte e ci permetteranno di prevenire. Non averlo fatto prima è grave dal nostro punto di vista».
Macerie e rischi - Bisogna rimuovere al più presto le macerie per evitare ulteriori rischi per Genova. A sottolinearlo è la Protezione civile, attraverso il suo direttore generale, Agostino Miozzo. «Ora la priorità è cercare le eventuali persone che ancora sono sotto le macerie, ma subito dopo inizierà un'altra fase molto critica che è quella di rimuovere i detriti», che «vanno rimossi nei prossimi giorni, non nei prossimi mesi perché se dovessero arrivare delle precipitazioni importanti, che in questa zona non mancano, ci potrebbero essere dei rischi per la popolazione».