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A sostenerlo è una ricerca dell'università britannica di Coventry. Che però precisa: «Questo studio non è sufficiente»
COVENTRY - Da quando Donald Trump ha iniziato a twittare da presidente, negli Stati Uniti sono aumentati i crimini contro i musulmani. La correlazione è stata trovata da uno studio di due ricercatori dell'università britannica di Warwick , secondo cui c'è una corrispondenza molto forte, anche se non si può affermare che ci sia un rapporto di causa-effetto tra i singoli tweet relativi all'Islam pubblicati in una data settimana e il numero di episodi registrati nei giorni successivi.
I ricercatori, spiega un articolo su Scientific American, hanno analizzato i dati sull'utilizzo di Twitter negli USA mettendoli in corrispondenza con le denunce di crimini contro i musulmani di diversi archivi, a partire da quello dell'FBI. Da quando Trump è diventato presidente, spiegano gli autori, il numero di questi reati è aumentato, fino a superare anche quello post 11 settembre.
Inoltre la correlazione è stata trovata solo con i crimini a sfondo religioso, e non con episodi violenti contro altre minoranze. L'aumento dei crimini, inoltre, si è verificato prevalentemente nelle contee dove si usa maggiormente Twitter, e solo dopo l'inizio della presidenza Trump.
«Questo studio non è sufficiente a dire che i tweet di Trump siano la causa diretta dei crimini - spiegano Karsten Müller e Carlo Schwarz, i due autori della ricerca -, ma i risultati sono compatibili con l'idea che i social media abbiano un ruolo nel propagare commenti online incendiari. In linea con questa ipotesi abbiamo trovato che i tweet contro i musulmani di Trump sono fortemente correlati alle violenze contro l'Islam, ma solo dove l'uso di Twitter è elevato».
