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Il tasso di delitti nel Paese ha raggiunto il livello più alto della sua storia superando la barriera dei 30 omicidi ogni centomila abitanti
BRASILIA - Secondo un rapporto statistico presentato dal governo del Brasile, il tasso di omicidi nel Paese ha raggiunto il livello più alto della sua storia superando la barriera dei 30 omicidi ogni centomila abitanti, e negli ultimi 10 anni è stato calcolato che sono morte 553 mila persone per violenza intenzionale. Lo riporta il sito Infobae.
Il numero di assassinati è il 26% superiore a quello registrato nella decade precedente, che sommato al tasso di omicidi attuale rende il Brasile uno dei Paesi più pericolosi al mondo, secondo lo studio pubblicato dall'Istituto di ricerca economica applicata Ipea.
Secondo il rapporto, solo nel 2016 in Brasile ci sono state 62.517 morti violente, nella maggior parte dei casi giovani neri tra i 15 e i 29 anni in situazione di povertà, un gruppo sociale che ha registrato il drammatico tasso di omicidi di 281 casi ogni 100 mila abitanti.
Il tasso nazionale, che riporta una media di tutto il Paese, è pari a 30,3 omicidi ogni 100 mila abitanti, quasi 30 volte superiore alla media europea e molto al di sopra dei tassi dei Paesi vicini, come Paraguay (9,29), Argentina (6,53) e Uruguay (8), secondo i dati raccolti dalle Nazioni Unite.
Nel continente americano, la media è di 16,3 omicidi ogni 100 mila abitanti, con Venezuela (70,71), Honduras (63,75) ed El Salvador (60) in testa alla drammatica classifica. In Brasile, l'ondata di violenza ha iniziato a svilupparsi negli anni di grande crescita del Paese come potenza emergente e di grande crisi economica.
