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FRANCIAI librai parigini vogliono diventare patrimonio dell'Unesco

23.04.18 - 15:55
Dispensatori di arti, letteratura e spettacolo a buon mercato, da sempre vendono i libri lungo la Senna
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I librai parigini vogliono diventare patrimonio dell'Unesco
Dispensatori di arti, letteratura e spettacolo a buon mercato, da sempre vendono i libri lungo la Senna

PARIGI - «Vogliamo finire nel patrimonio dell'Unesco»: questa la richiesta avanzata dai bouquinistes, i librai d'occasione che da sempre vendono i libri lungo la Senna, dispensatori di arti, letteratura e spettacolo a buon mercato, che però, per, sbarcare il lunario si stanno sempre più riconvertendo alla vendita di souvenir 'Made in China', tanto che il comune di Parigi ha decretato una legge per limitare al massimo la «paccottiglia».

Per frenare appunto quello che viene considerato un fenomeno di degrado estetico in una zona, i Lungosenna, già inserita nella lista del patrimonio mondiale, il presidente dell'associazione culturale dei bouquinistes di Parigi, Jerome Callais, chiede di 'raddoppiare', con l'iscrizione della categoria tra il "patrimonio immateriale dell'Unesco". Battaglia non facile.

I diversi Stati membri possono presentare un solo dossier di candidatura ogni due anni e prima bisognerà convincere la ministra della Cultura francese, Françoise Nyssen, dell'opportunità di questa opzione rispetto alle tante altre possibili candidature.

I bouquinistes (Bouquin in argot è un libro vecchio a cui non si fa più caso), fanno ormai parte dell'immaginario parigino, al pari della Torre Eiffel, storici protagonisti di una vera e propria libreria a cielo aperto, che si estende per oltre 3 chilometri lungo la Senna. "Quanti libri! Quanti libri!", esultava già nel secolo scorso Blaise Cendrars, osservando che già all'epoca c'erano più libri tra i bouquinistes dei Lungosenna "che acqua sotto ai ponti di Parigi".
 
 

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