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STATI UNITIPronta la super fotocamera per cercare pianeti abitabili

17.04.18 - 21:23
«Questa tecnologia ci permetterà di individuare anche i pianeti più deboli: speriamo di riuscire a vedere pianeti 100 volte meno luminosi della loro stella»
Image courtesy of University of California - Santa Barbara
Pronta la super fotocamera per cercare pianeti abitabili
«Questa tecnologia ci permetterà di individuare anche i pianeti più deboli: speriamo di riuscire a vedere pianeti 100 volte meno luminosi della loro stella»

SANTA BARBARA - Primi scatti per la fotocamera più grande e sofisticata del mondo: dotata di una risoluzione di 10'000 pixel, è stata installata in California, sul telescopio Hale dell'Osservatorio Palomar, e con la sua super vista punta verso il cielo per scovare nuovi pianeti abitabili senza farsi accecare dalla luce della loro stella madre. Chiamata Darkness (DARK-speckle Near-infrared Energy-resolved Superconducting Spectrophotometer), è stata sviluppata da un gruppo internazionale coordinato dall'Università della California a Santa Barbara, come descritto in un articolo su Publications of the Astronomical Society of the Pacific.

«Riprendere un pianeta esterno al Sistema solare è estremamente difficile, perché la stella intorno a cui ruota è molto più luminosa», spiega Benjamin Mazin, fisico dell'Università della California.

«Questa tecnologia ci permetterà di individuare anche i pianeti più deboli: speriamo di riuscire a vedere pianeti 100 volte meno luminosi della loro stella. A questo livello di contrasto - continua l'esperto - possiamo vedere alcuni pianeti in luce riflessa, cosa che apre un nuovo ambito di esplorazione. La cosa più entusiasmante è che questa tecnologia sarà l'apripista per la prossima generazione di telescopi».

«La nostra speranza - prosegue Mazin - è che un giorno saremo capaci di costruire uno strumento per il telescopio da 30 metri che sarà installato a La Palma o a Mauna Kea, alle Hawaii. Con quello saremo in grado di fotografare pianeti nella zona abitabile di piccole stelle vicine, cercando segni di vita nella loro atmosfera».

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