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Nel mirino della Lega polacca il giornale Página/12. La preoccupazione di Amnesty International: «Legge che violano la libertà d'espressione»
BUENOS AIRES - Amnesty International ha espresso oggi «preoccupazione» per la denuncia presentata in Polonia contro il quotidiano argentino Pagina/12 basata sulla nuova normativa sulla Shoah approvata nel Paese europeo.
La nuova legge in vigore in Polonia dal 1 marzo considera qualsiasi attribuzione di responsabilità o complicità alla Polonia per i crimini commessi durante l'Olocausto. Secondo la normativa, chiunque in qualsiasi parte del mondo affermi pubblicamente che la nazione polacca è responsabile o co-responsabile per i crimini commessi dai nazisti tedeschi rischia di ricevere una multa o una condanna a fino a 3 anni di carcere.
Il 2 marzo, l'organizzazione Lega polacca contro la diffamazione (RDI) ha presentato una denuncia contro Página/12 e il medico Federico Pavlovsky, che ha scritto un articolo pubblicato nel dicembre 2017 sul massacro di Jedwabne, in cui sono stati uccisi più di 300 ebrei.
Amnesty International ritiene che la legge polacca che motiva la denuncia «viola il diritto alla libertà di espressione garantito dalle norme internazionali sui diritti umani». Secondo l'organizzazione, «qualsiasi norma che penalizzi l'espressione di opinioni su fatti storici per la protezione dell'onore delle istituzioni pubbliche o dei simboli nazionali viola l'obbligo statale di garantire la libertà di espressione».
«Questo tipo di leggi», come il caso della "Legge sull'Olocausto" in Polonia, «sono uno strumento frequentemente utilizzato per mettere a tacere le voci critiche all'interno e all'esterno del Paese», ha detto Mariela Belski, direttore esecutivo di Amnesty International Argentina.
