Il primo paese non ha compensato le mancanze del secondo nella fornitura di energia. Tutta Europa ne paga le conseguenze
BRUXELLES - Nelle ultime settimane gli orologi degli apparecchi elettronici di casa, come quello del forno o della radiosveglia, sono in ritardo. Per chi è arrivato a un appuntamento con qualche minuto di troppo ecco servita la giustificazione: la Serbia e il Kosovo bisticciano.
Gli orologi di tutta Europa sono in ritardo da settimane a causa della «prosecuzione della deviazione di frequenza, originata in Serbia/Kosovo, nella rete elettrica continentale europea», come da comunicato di Entsoe, l’ente che rappresenta gli operatori di reti elettriche in 25 Paesi europei.
Come spiega il Corriere della Sera, non era mai successo prima. Tutti gli orologi il cui funzionamento dipende direttamente dalla rete elettrica hanno accumulato sei minuti di ritardo, a partire dalla metà di gennaio, a causa di un abbassamento di frequenza. La Serbia non ha compensato - come da suo dovere - le mancanze del Kosovo, che non ha generato l’elettricità necessaria. Il sistema non è quindi rimasto stabile provocando un calo inedito per il CE Power system e quindi i rallentamenti.
L'energia mancante si attesta al momento sui 113 GWh. Il problema è talmente serio che lo stesso Entsoe ha chiesto di promuovere una soluzione politica per arginare i disagi. Da martedì l’ente è riuscito a fermare la deviazione, ma la portavoce Susanne Nies ha spiegato alla Bbc che occorrerà riversare nel sistema energia in eccesso per poter ritrovare l’equilibrio. Quando questo avverrà - potrebbero volerci settimane - gli orologi elettronici di tutta Europa torneranno all’orario corretto. Se in questi giorni manualmente sono stati aggiunti sei minuti, bisognerà toglierli.