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STATI UNITIGli studenti si fingono morti e chiedono: «Sarò io il prossimo?»

19.02.18 - 22:05
Molti giovani hanno manifestato davanti alla Casa Bianca per un rafforzamento dei controlli sulla vendita delle armi
Keystone
Gli studenti si fingono morti e chiedono: «Sarò io il prossimo?»
Molti giovani hanno manifestato davanti alla Casa Bianca per un rafforzamento dei controlli sulla vendita delle armi

WASHINGTON - Donald Trump apre ad un rafforzamento dei controlli sulla vendita delle armi, incalzato dopo l'ennesima strage scolastica in Florida dalle crescenti proteste degli studenti, che oggi per la prima volta hanno fatto capolino davanti alla Casa Bianca: un anticipo della "marcia per le nostre vite" prevista il 24 marzo a Washington e in altre città americane, che potrebbe dare vita ad un movimento analogo a quello di #Metoo.

Cruz potrebbe dichiararsi colpevole - Intanto affiorano altre circostanze inquietanti su Nikola Cruz, il 19/enne che la scorsa settimana ha ucciso 17 tra studenti e docenti della sua ex scuola di Parkland: nell'ultimo anno avrebbe acquistato legalmente fino a 10 fucili, nonostante i suoi noti problemi mentali e comportamentali.

Il procuratore della Florida, Michael Satz, ha già preannunciato che non esclude di chiedere la pena di morte per il giovane, ricomparso davanti alla corte per una udienza procedurale, mentre il suo avvocato ha fatto sapere che potrebbe dichiararsi colpevole proprio per evitare la pena capitale.

Apertura sì, ma quanto? - «Mentre le discussioni sono in corso e le revisioni sono all'esame, il presidente è a sostegno degli sforzi per migliorare il sistema federale dei controlli» su chi acquista un'arma, ha dichiarato la Casa Bianca, annunciando la prima, timida virata di Trump sulle armi. Il tycoon ha parlato lo scorso venerdì con il senatore repubblicano John Cornyn sul progetto di legge bipartisan che ha presentato insieme al collega democratico Chris Murphy.

Un provvedimento dallo scopo tutto sommato limitato, ossia migliorare il database dei controlli obbligando le agenzie federali a riferire tutti i reati e incentivando finanziariamente gli stati a fare lo stesso. Ma il Congresso non ha poteri vincolanti sugli stati.

Las Vegas insegna - E le stesse agenzie federali in passato sono state inadempienti, come ha rivelato la strage di Las Vegas dello scorso ottobre. Al momento inoltre il disegno di legge non prevede il bando delle armi d'assalto o la limitazione dei caricatori ad alta capacità.

E neppure del bump stock, il congegno usato dal killer di Las Vegas per potenziare le armi semi automatiche, che una azienda texana ha promosso oggi in occasione del 'president's day' con uno sconto del 10% usando il codice-coupon Maga, acronimo dello slogan della campagna elettorale di Trump 'Make America great again'.

L'apertura di Trump è quindi il minimo sindacale e comunque è subordinata al voto di un Congresso tenuto sotto scacco dalla Nra, la potente lobby delle armi che finanzia anche i democratici. Ma appare indispensabile per lanciare un segnale alla crescente protesta studentesca, vera novità nel dibattito sulle armi in America.

Una manifestazione silenziosa - Lo si è intuito oggi quando davanti alla Casa Bianca si sono radunate alcune centinaia di studenti della capitale per una manifestazione silenziosa ma di grande impatto emotivo. Prima sono stati letti i nomi delle 17 vittime della scuola di Parkland, poi i ragazzi si sono distesi a terra per una decina di minuti simulando di essere morti.

"Sarò io il prossimo?", recitava uno dei cartelli? "Benvenuti negli Usa, dove i bambini diventano adulti perché gli adulti non vogliono diventarlo", si leggeva su un altro. Tutti d'accordo nel puntare il dito contro la Nra, che ha finanziato la campagna elettorale di Trump con oltre 30 milioni di dollari, e nel chiedere una riforma della legge sulle armi.

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