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STATI UNITITrump difende Rob Porter

10.02.18 - 10:09
Il consigliere del presidente si era dimesso perché accusato di violenze contro le ex mogli. «Dice di essere innocente». Intanto scoppia un altro caso analogo
Keystone
Trump difende Rob Porter
Il consigliere del presidente si era dimesso perché accusato di violenze contro le ex mogli. «Dice di essere innocente». Intanto scoppia un altro caso analogo

WASHINGTON - Il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, rompe il silenzio sul "caso Rob Porter" e difende lo stretto consigliere alla Casa Bianca costretto a dimettersi accusato di violenze contro le ex mogli. «Dice di essere innocente, ricordatelo», commenta con i giornalisti, mentre conferma di aver appreso delle accuse soltanto in questi giorni e di esserne rimasto «sorpreso» e "rattristato».

Su Porter, che ha rassegnato le dimissioni da segretario dello staff, il presidente ha garantito: «Alla Casa Bianca ha fatto un ottimo lavoro, gli auguriamo tutto il meglio». Ma lo scandalo è tutt'altro che superato, ha anzi lasciato nella West Wing un clima talmente incandescente da far paventare le dimissioni del capo dello staff, il generale John Kelly, lo stesso che era stato chiamato al 1600 di Pennsylvania Avenue per portare ordine e disciplina.

Secondo indiscrezioni raccolte dai media Usa, Kelly si sarebbe detto disposto alle dimissioni in seguito alla gestione della vicenda. Non avrebbe presentato alcuna proposta formale ma il tema sarebbe stato affrontato.

Ed è una ridda di indiscrezioni quelle che si rincorrono: secondo alcuni media Kelly avrebbe affermato di essere pronto a lasciare se questo fosse il volere del presidente. La Cnn da parte sua riferisce che la Casa Bianca nega vi sia stata alcuna offerta da parte di Kelly.

Intanto la Abc afferma che, stando ad alcune fonti, il presidente Donald Trump abbia ad un certo punto contemplato la possibilità di una sostituzione e ne abbia parlato con collaboratori fidati. Fino a individuare anche un possibile sostituto: Tom Barrack, amico di lunga data di Donald Trump ed ex presidente esecutivo del comitato per l'inaugurazione di Trump presidente, sarebbe stato contattare per sondare il suo interesse nel posto di chief of staff alla casa Bianca. Barrack avrebbe detto di non essere interessato.

Si dimette un altro membro - Un altro membro dello staff alla Casa Bianca si è dimesso in seguito ad accuse di abusi da parte della ex moglie. Accuse che lui nega con forza. Lo scrive il Washington Post. Si tratta di David Sorensen, che ha collaborato alla stesura dei discorsi lavorando sotto la supervisione di Stephen Miller, stretto collaboratore del presidente Donald Trump. Sorensen ha affermato di essersi dimesso per evitare che «la Casa Bianca debba avere a che fare con questa distrazione».

La ex moglie di Sorensen, Jessica Corbett, ha affermato che nei due anni e mezzo di turbolento matrimonio il marito era violento ed esercitava abusi emotivi nei suoi confronti. Accuse che Sorensen ha respinto con forza affermando di essere invece stato lui la vittima.

Corbett ha detto al Washington Post di aver informato la polizia federale (Fbi) lo scorso autunno quando l'agenzia stava effettuando i controlli necessari su Sorensen in quanto staff della Casa Bianca. Fonti della Casa Bianca hanno affermato di aver appreso dei fatti nelle scorse ore, prima di essere contattata dal giornale per un commento. «Abbiamo immediatamente affrontato il membro dello staff il quale ha negato le accuse e si è dimesso», ha detto il portavoce della Casa Bianca Raj Shah.
 
 


 
 

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