Cerca e trova immobili

PERÙIl Papa contro la «piaga» del femminicidio

21.01.18 - 09:11
Francesco invoca «una legislazione» specifica, ma anche «una cultura di ripudio» contro «ogni forma di violenza». Oggi si conclude il viaggio sudamericano
Keystone / AP
Il Papa contro la «piaga» del femminicidio
Francesco invoca «una legislazione» specifica, ma anche «una cultura di ripudio» contro «ogni forma di violenza». Oggi si conclude il viaggio sudamericano

TRUJILLO - Sradicare la «piaga» del femminicidio, che prospera anche sul «silenzio» in cui sono tenute tante «situazioni di violenza» sulle donne: servono «una legislazione» specifica, ma anche «una cultura di ripudio» contro «ogni forma di violenza». A conclusione della visita a Trujillo, terza tappa del suo viaggio apostolico in Perù che si conclude domani, papa Francesco ha messo ieri il dito su un tasto dolente, che certo non riguarda solo il contesto locale.

«Voglio invitarvi a lottare contro una piaga che colpisce il nostro continente: i numerosi casi di femminicidio. E sono molte le situazioni di violenza che sono tenute sotto silenzio al di là di tante pareti», scandisce il Pontefice durante la celebrazione mariana per la Virgen de la Puerta, nella Plaza de Armas, a Trujillo. «Vi invito a lottare contro questa fonte di sofferenza chiedendo che si promuova una legislazione e una cultura di ripudio di ogni forma di violenza», aggiunge.

Francesco arriva a pronunciare il suo appello dopo aver sottolineato che, «guardando a Maria», non può concludere il suo discorso «senza invitarvi a pensare a tutte le madri e le nonne di questa Nazione; sono vera forza motrice della vita e delle famiglie del Perù». «Che cosa sarebbe il Perù senza le madri e le nonne? Che cosa sarebbe la nostra vita senza di loro?», chiede. Per il Papa, «l'amore per Maria ci deve aiutare a generare atteggiamenti di riconoscimento e gratitudine nei riguardi della donna, nei riguardi delle nostre madri e nonne che sono un baluardo nella vita delle nostre città. Quasi sempre silenziose portano avanti la vita. È il silenzio e la forza della speranza. Grazie per la vostra testimonianza!».

La celebrazione nell'affollata Plaza de Armas, fulcro storico della città, per la veneratissima Virgen de la Puerta, che ha proclamato "Madre della Misericordia e della Speranza", ha seguito questa sera l'incontro di Francesco con i sacerdoti, i religiosi e i seminaristi del Nord del Perù nel locale 'Colegio Seminario' dedicato ai santi Carlo e Marcello. «La frammentazione e l'isolamento non è qualcosa che si verifica 'fuori', come se fosse solo un problema del 'mondo'. Fratelli, le divisioni, le guerre, gli isolamenti li viviamo anche dentro le nostre comunità, dentro i nostri presbiteri, dentro le nostre Conferenze episcopali, e quanto male ci fanno!», ha rilevato.

«Ci è chiesto di essere artefici di comunione e di unità», ha proseguito, mentre «occorre guardarsi dalla tentazione del 'figlio unico' che vuole tutto per sé, perché non ha con chi condividere». «A coloro che devono esercitare incarichi nel servizio dell'autorità chiedo, per favore, di non diventare autoreferenziali», ha aggiunto. «Non cadiamo nella trappola di un'autorità che si trasforma in autoritarismo: ci sono abbastanza sergenti negli eserciti, non ce n'è bisogno anche da noi». E poi il richiamo ad avere «radici nella terra e cuore in cielo», senza i quali «la nostra vita marcisce». Con la conclusione che «dà molta pena vedere qualche vescovo, qualche suora, qualche parroco che marcisce. E molta più pena mi dà vedere seminaristi che ugualmente marciscono».

Si conclude la visita in Perù - Papa Francesco conclude oggi la sua visita in Perù e con essa il suo 22esimo viaggio internazionale, che lo ha portato anche in Cile, il sesto in cui ha toccato Paesi dell'America Latina. La giornata finale, con appuntamenti esclusivamente pastorali, si svolgerà tutta a Lima.

Alle 9.15 locali (le 15.15 in Svizzera) il Pontefice presiederà la Preghiera dell'Ora Media con le religiose di vita contemplativa (suore di clausura) nel santuario del Senor de los Milagros. Alle 10.30 (le 16.30 svizzere) è prevista la preghiera alle reliquie dei santi peruviani nella cattedrale. Alle 10.50 (16.50 svizzere) l'incontro con i vescovi nel Palazzo Arcivescovile. Seguirà alle 12.00 (le 18.00 in svizzere) la recita dell'Angelus nella storica Plaza de Armas.

Il Papa sarà quindi, alle 12.30 (le 18.30 svizzere), a pranzo con il suo seguito alla Nunziatura Apostolica, che lo ha ospitato in questo suo soggiorno peruviano. Alle 16.15 (le 22.15 svizzere) l'evento centrale della giornata, conclusivo della visita nel Paese latino-americano: la messa nella Base aerea "Las Palmas", nella quale sono attese oltre 800 mila persone.

Al termine, dopo l'arrivo in aeroporto e la breve cerimonia di congedo, la partenza alle 18.45 (le 00.45 di domani in Svizzera) con direzione Roma-Ciampino, dove l'arrivo è previsto domani alle 14.15.

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE