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ITALIAPapa Francesco contro l’accanimento terapeutico. Ma non è una novità

17.11.17 - 11:08
Il Pontefice ha citato Pio XII che più di mezzo secolo fa aveva detto ad anestesisti e rianimatori che «non c’è obbligo di impiegare i mezzi terapeutici»
Keystone
Papa Francesco contro l’accanimento terapeutico. Ma non è una novità
Il Pontefice ha citato Pio XII che più di mezzo secolo fa aveva detto ad anestesisti e rianimatori che «non c’è obbligo di impiegare i mezzi terapeutici»

ROMA - Papa Francesco è intervenuto al meeting regionale europeo della World Medical Association in corso in Vaticano, ricordando la contrarietà all’accanimento terapeutico, ma anche ribadendo un chiaro “no” all’eutanasia e all’abbandono dei malati terminali.

Il Pontefice ha definito come sia «moralmente lecito rinunciare all’applicazione di mezzi teraputici, o sospenderli, quando il loro impiego non corrisponde a quel criterio etico e umanistico definito “proporzionalità delle cure”». E ha citato Pio XII, che più di mezzo secolo fa aveva detto agli anestesisti e ai rianimatori: «Non c’è obbligo di impiegare sempre tutti i mezzi terapeutici potenzialmente disponibili e, in casi ben determinati, è lecito astenersene». Insomma, il no all’eutanasia non deve significare insistere con cure sproporzionate.

L’eutanasia però, ha ribadito Francesco, «rimane sempre illecita, in quanto si propone di interrompere la vita, procurando la morte». Bergoglio incoraggia a «prendersi cura» della persona malata, «senza abbreviare noi stessi la sua vita, ma anche senza accanirci inutilmente contro la sua morte».

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