Verrà organizzata alle 18 ai Jardinets de Gracia. Nel frattempo emerge che i terroristi forse puntavano alla Sagrada Familia, ma poi hanno "ripiegato" sulla Rambla
BARCELLONA - La sindaca di Barcellona Ada Colau, in una conferenza stampa congiunta con il presidente catalano Carles Puidgemont, ha annunciato per sabato prossimo alle 18:00 una mega-manifestazione antiterrorismo sotto lo slogan "No tinc por" (non ho paura).
Colau ha chiesto a migliaia di persone di venire ai Jardinets de Gracia, che chiudono il Passeig de Gracia, la strada più elegante della città.
Camp Nou blindato - Nel frattempo la polizia catalana ha deciso misure di sicurezza eccezionali dopo gli attentati jihadisti della Rambla e di Cambrils per proteggere il Camp Nou per la prima partita di campionato domani del Barcellona contro il Betis.
Misure straordinarie sono state previste per proteggere anche l'altra squadra catalana di Liga, il neopromosso Girona.
I giocatori blaugrana scenderanno in campo in segno di omaggio alle vittime degli attentati e di ripulsa del terrorismo con maglie inedite. Sulla parte davanti ci sarà la scritta "totssomBarcelona", "siamotuttibarcellona", e sulla schiena al posto del nome dei giocatori ci sarà solo in stampatello "BARCELONA".
Per la partita del Barcellona si prevede il tutto esaurito nello stadio del Camp Nou, che può contenere quasi 100mila persone. Sarà il primo grande evento nella città dopo l'attentato di giovedì.
Volevano distruggere la Sagrada Familia - Stando a “El Confidencial”, che cita fonti delle indagini, il piano iniziale della cellula jihadista che ha colpito giovedì sulla Rambla prevedeva un attacco con tre furgoni carichi di esplosivo Tatp e bombole di gas per distruggere la Sagrada Familia, il celeberrimo tempio di Antoni Gaudì simbolo di Barcellona.
I jihadisti hanno dovuto rinunciare al loro "piano A" e ripiegare in tutta fretta sugli attacchi alla Rambla e a Cambrils dopo che mercoledì notte una esplosione probabilmente provocata da un errore nella manipolazione degli ordigni ha distrutto il covo di Alcanar.
Il piano iniziale prevedeva la preparazione nella base operativa di "enormi quantità" di Tapt, l'esplosivo dell'Isis detto anche "la madre di Satana" per la sua alta instabilità, nella base di Alcanar, che sarebbero state poi caricate sui tre furgoni noleggiati dal gruppo.
L'obiettivo era "fare saltare in aria" il tempio emblematico di Gaudi, visitato ogni giorno da migliaia di turisti. Un atto che avrebbe avuto un'onda d'urto enorme in tutto il mondo. I preparativi per l'attentato erano nella fase conclusiva secondo le fonti citate da El Confidencial quando il covo è esploso. Fra le macerie sono stati ritrovati i resti di due persone.