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ITALIACrolla piattaforma ghiaccio in Antartide, nasce un iceberg

12.07.17 - 19:23
Con una superficie di 5.800 chilometri quadrati, l'iceberg appena nato in Antartide era annunciato da tempo
Keystone
L'iceberg in un'immagine scattata oggi dal satellite.
L'iceberg in un'immagine scattata oggi dal satellite.
Crolla piattaforma ghiaccio in Antartide, nasce un iceberg
Con una superficie di 5.800 chilometri quadrati, l'iceberg appena nato in Antartide era annunciato da tempo

ROMA - Da molti anni la piattaforma di ghiaccio Larsen C era osservata da tanti gruppi di ricerca in tutto il mondo.

È l'ultima di tre piattaforme che si trovano nella penisola antartica, indicate con le lettere A, B e C: la prima si è staccata nel 1995, la seconda è collassata nel 2002 e dalla Larsen C è nato il nuovo iceberg, chiamato A68.

A dare la notizia è stato il progetto Midas, coordinato dall'università britannica di Swansea, che da anni è impegnato nello studio di questa grande piattaforma di ghiaccio.

«l distacco di questo iceberg è un segnale significativo di un processo avviato anni fa e continua a fare della piattaforma Larsen un vero e proprio sorvegliato speciale», osserva Massimo Frezzotti, glaciologo e presidente del Comitato glaciologico italiano. Da mesi le immagini dei satelliti controllavano la spaccatura che era lì da tempo e che solo nel gennaio 2016 aveva ripreso ad allungarsi progressivamente e in modo sempre più rapido. «Fino al 5 luglio la piattaforma era ancora attaccata per 5 chilometri, ma nell'ultima settimana - ha osservato Frezzotti - era stata registrata un'accelerazione».

La fenditura appare ormai un taglio netto nelle immagini inviate a Terra dal satellite Sentinel 1, del programma Copernicus promosso da Commissione Europea e Agenzia Spaziale Europea (Esa), e da quelle del satellite Aqua della Nasa.

Per Frezzotti questo distacco «di per sé non è un evento catastrofico, ma è il segnale significativo di un processo che si è avviato da tempo e bisognerà vedere l'andamento della situazione nei prossimi anni». Il distacco che è avvenuto finora corrisponde infatti a circa il 10% dell'intera piattaforma di ghiaccio, della quale restano ancora integri circa 50.000 chilometri quadrati.

«Adesso - ha concluso Frezzotti - è molto importante continuare a monitorare il comportamento di questa piattaforma nei prossimi anni per capire se il processo di frammentazione si è arrestato o meno».

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