Promessi due giorni di astensione dal lavoro. La biologa: «Il problema è che è diminuito il pesce»
LIPARI - Complice il loro naturale sorriso, i delfini sono visti dal grande pubblico come un simpatico e giocoso animale marino. Ultimamente, però, i pescatori siciliani ne hanno un’immagine completamente diversa. I cetacei fanno infatti sempre più spesso man bassa di pesce e lasciano a reti vuote gli umani.
«Sbuffano e si mangiano tutto», lamentano i rappresentanti di questi ultimi sentiti da Repubblica. In particolare fra le isole di Lipari e Salina, nelle Eolie, il fatturato derivante dalla pesca dei totani sarebbe sceso del 70% a causa dei mammiferi marini. «La situazione non è più sostenibile, ogni notte in mezzo al mare c’è una guerra per sopravvivere», denuncia il vicepresidente dell’associazione dei pescatori Co.Ge. P.A. Isole Eolie, Giuseppe Spinella.
Secondo gli operatori, il problema sarebbe l’elevato numero di cetacei: circa un centinaio in quel tratto di mare. Per ottenere lo stato di calamità naturale promettono così due giorni di sciopero la settimana prossima.
L’organizzazione per la protezione delle specie marine Filicudi Wildlife Conservation, tuttavia, dissente sulla loro analisi: «I pescatori avvertono un aumento dei delfini, ma non è così», spiega la biologa Monica Blasi al quotidiano italiano. «Il problema è che è diminuito il pesce in mare e i cetacei si spostano verso le barche per mangiare», assicura.