Un team danese ha sviluppato un farmaco innovativo capace di ripristinare la loro vulnerabilità
COPENHAGEN - Scoperto il "tallone d'Achille" dei batteri resistenti agli antibiotici. I ricercatori dell'Università di Copenhagen hanno infatti sviluppato un farmaco innovativo capace di ripristinare la loro vulnerabilità agli antibiotici.
Ci sono riusciti con il Klebsiella pneumoniae, principale causa di polmoniti letali e infezioni del sangue, e con l'Escherichia coli, come spiegano nello studio pubblicato sulle riviste Scientific Reports e Antimicrobial Agents and Chemotherapy.
Gli studiosi si sono serviti di un approccio nuovo per identificare i geni essenziali ai superbatteri per crescere in presenza di antibiotici. Hanno misurato il contributo di ogni singolo gene del batterio alla resistenza all'antibiotico, arrivando così a identificare quelli vitali e necessari al Klebsiella pneumoniae per sopravvivere con la colistina, l'antibiotico usato come ultima risorsa per le infezioni causate da questi batteri.
Per dimostrare la sicurezza ed efficacia della tecnica, hanno mostrato che disattivando uno di questi geni il batterio resistente diventa di nuovo vulnerabile all'antibiotico. Inoltre hanno trovato geni simili che, se disattivati, ripristinano la ricettività dell'E.coli anche ad altri tipi di antibiotici. «La nostra scoperta mostra che i superbatteri resistenti non sono invincibili. Hanno un tallone d'Achille e ora sappiamo come batterli», commenta il coordinatore della ricerca Luca Guardabassi.
Si aprono così nuove prospettive per sconfiggere i superbatteri combinando gli antibiotici con farmaci che inibiscono la resistenza, migliorando così l'efficacia dell'antibiotico.