Ha vinto da minorenne e, parole sue, diventare milionaria è stata una maledizione. L'azienda: «Noi abbiamo fatto il possibile per sostenerla»
LONDRA - Un milione di sterline (1,2 milioni di franchi) può cambiarti la vita (per davvero) soprattutto se lo vinci quando hai solo 17 anni. All'inglese Jane Park, che ora di anni ne ha 21, la ricchezza non ha portato felicità ma solamente guai.
«Penso che quei soldi non avrei dovuto vincerli praticamente ogni giorno», ha dichiarato al Mirror, «la gente mi invidia e vorrebbe fare la mia vita, avere i miei soldi ma non sa quanto sia stressante. Certo ho i beni materiali ma la mia vita è vuota e non so come fare a darle un senso».
Ragazza normalissima e acqua e sapone appena vinto il milione (giocando una sola cartella) Jane ha iniziato a condurre una vita all'insegna del lusso e dell'apparenza. Per prima cosa, infatti, si è rifatta il seno con delle protesi da 4'500 sterline (5'600 franchi): «Avrei fatto anche una liposuzione se il chirurgo non me lo avesse sconsigliato». Poi si è dedicata allo shopping sfrenato - a suon di Rolex, Louis Vuitton e... chihuaha - e alle follie, certosinamente documentate sul suo account Instagram.
Una vita esagerata che però le sta stretta: «Per esempio, le vacanze: non riesco ad andare nei resort di lusso non fanno per me. Preferisco Magaluf (meta tipica dei giovani festaioli britannici, ndr.) lì almeno puoi bere e ubriacarti e nessuno ti giudica, non puoi sbronzarti secca alle Maldive». E non parliamo dei fidanzati: «È impossibile trovarne uno sincero e che non sia attratto dai miei soldi».
Per questo motivo la giovane milionaria ha deciso di fare causa a Euromillions: «Il minimo legale per vincere al lotto nel Regno Unito è di 16 anni, è troppo basso. Dovrebbe essere alzato almeno alla maggiore età». Camelot, l'azienda che gestisce il lotto sostiene di aver affiancato a Jane un consulente e organizzato un meeting con un altro giovane vincitore per condividere le proprie esperienze. Lei però sostiene che avrebbe speso tutto in poco tempo se non fosse stato per i suoi familiari.
«In ogni caso», conclude l'azienda, «a decidere l'età minima per il gioco del lotto spetta comunque il parlamento».