La stampa britannica vede la premier pronta a sacrificare anche il mercato unico
LONDRA - Un colpo di acceleratore verso la Brexit e un divorzio 'hard' del Regno Unito dall'Ue: la stampa britannica che conta è concorde nell'interpretare così il piano d'azione presentato solennemente dalla premier Theresa May alla conferenza annuale del Partito Conservatore in corso a Birmingham. Con l'indicazione dell'avvio dei negoziati formali (attraverso l'attivazione dell'articolo 50 del Trattato di Lisbona) entro marzo al più tardi e di un possibile taglio netto con Bruxelles: senza compromessi sulle restrizioni in materia d'immigrazione anche a costo di sacrificare il mercato unico.
Una linea che non provoca subito terremoti sui mercati, se è vero che in queste prime ore la sterlina cala ancora rispetto a euro e dollaro ma la Borsa di Londra reagisce bene. La testata più prudente è il Financial Times, che in apertura dell'edizione britannica ricava per ora dalla parole della May "l'indizio" di una "rottura con il mercato unico". Per il Guardian non ci sono invece proprio dubbi: May "s'indirizza verso la hard Brexit".
E anche il Times parla di "hard Brexit", ipotizzando peraltro una prima bocciatura al di là della Manica da parte del presidente del Consiglio europeo, Donald Tusk, e della cancelliera tedesca, Angela Merkel, nei confronti di lady Theresa: almeno sull'idea di pre-colloqui immediati.
Celebrativo infine il filo-Tory Daily Telegraph, che esalta l'invito della premier a guardare "oltre l'Europa" e la sua promessa di rendere la Brexit "un successo": anzi un'occasione per fare del nuovo Regno Unito un attore politico e commerciale "davvero globale".