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BELGIOStop all'importazione di minerali «insanguinati» per cellulari e pc

16.06.16 - 19:48
Stop all'importazione di minerali «insanguinati» per cellulari e pc

BRUXELLES - Svolta dell'Unione europea per bandire l'import di alcuni minerali "insanguinati", i cui proventi - al pari dei diamanti - alimentano gruppi di feroci guerriglieri nelle aree di conflitto del Pianeta, come in alcune zone del Congo, che sfruttano donne e bambini e alimentano il fenomeno migratorio.

Comunemente usati per produrre cellulari, computer, tablet (ma anche automobili e gioielli), colombite, tantalio, stagno, tungsteno, oro e loro derivati sono i primi a finire nel mirino di una nuova normativa, sulla quale Commissione europea, Consiglio e Europarlamento hanno raggiunto un accordo politico.

Una volta definita, la legge comunitaria introdurrà l'obbligo per tutte le aziende europee, tranne le più piccole, di controllare l'origine dei minerali. Gli importatori dovranno fare altrettanto, con controlli estesi anche a fonderie e raffinerie al di fuori dei 28.

La nuova normativa "prova che l'Ue, il maggiore blocco commerciale al mondo, può fare scambi in maniera responsabile" ha esultato il commissario europeo al Commercio, Cecilia Malmstrom.

Amnesty International invece avverte: si tratta solo di "un primo passo" nella giusta direzione, ma la legge alla fine rischia di fare molto meno rispetto all'obiettivo", poiché prevede possibili esenzioni per la "vasta maggioranza delle aziende europee". La legge "va attuata rapidamente in modo da estenderla presto alle imprese che importano questi materiali come parte di prodotti industriali" aggiunge Maria van der Heide di ActionAid.

L'intesa "avrà un enorme impatto sul terreno nelle aree dei conflitti" promette a nome della presidenza di turno Ue Lilianne Ploumen, ministro del Commercio estero olandese. "Si tratta di un accordo importante anche nel contesto della crisi dei migranti" ha aggiunto Iuliu Winkler (Ppe), relatore romeno dell'Europarlamento, ricordando che l'Ue "deve assistere le persone sul terreno e distruggere gli incentivi che le spingono a diventare migranti economici illegali".

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