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STATI UNITII cinque miti sulla morte di Bin Laden

01.05.16 - 16:29
Il leader di Al Qaida veniva ucciso esattamente cinque anni fa, e da allora le teorie complottiste si sono moltiplicate
I cinque miti sulla morte di Bin Laden
Il leader di Al Qaida veniva ucciso esattamente cinque anni fa, e da allora le teorie complottiste si sono moltiplicate

NEW YORK - Nella notte tra il primo e il 2 maggio di cinque anni fa, nel 2011, in un blitz dei Navy Seals americani, veniva ucciso ad Abbotthabad, in Pakistan, Osama bin Laden, capo di al Qaeda. Sospetti e teorie complottiste non smettono di alimentare la leggenda.

L'operazione Geronimo per stanare l'uomo più ricercato del mondo, dopo gli attentati dell'11 settembre, è stata seguita in diretta dalla "situation room" della Casa Bianca dal presidente americano, Barack Obama. Bin Laden si nascondeva in un compound alla periferia della città pakistana. Il commando penetrato nella sua villa-fortezza era composto di 25 uomini, ognuno dei quali indossava un elmetto dotato di una mini-telecamera.

Soltanto tre Navy Seals, tuttavia, hanno fatto irruzione nella stanza dello sceicco del terrore, che si trovava al terzo piano. Il blitz è durato in tutto 40 minuti. L'unico scontro a fuoco durante il blitz è avvenuto nella foresteria, dove uno dei corrieri di Bin Laden ha sparato da dietro una porta ma è stato ucciso subito dal commando. Nella sparatoria è morta anche una donna. Nell'edificio principale, invece, nessuno degli occupanti ha avuto il tempo di afferrare un'arma.

Dal resoconto dell'operazione è emerso che i militari Usa hanno visto Osama quando si è affacciato sul pianerottolo del terzo piano della villa. Immediatamente hanno aperto il fuoco ma lo hanno mancato. Lo sceicco del terrore è quindi scappato nella sua camera da letto.

Il primo dei Navy Seals si è precipitato nella stanza e, attraverso la porta, ha afferrato le figlie di Bin Laden, tirandole da parte. Quando è entrato il secondo uomo del commando, la moglie del terrorista gli si è lanciata addosso, o forse è stata spinta dal marito. L'americano l'ha sospinta di lato e ha sparato a Bin Laden al petto. A quel punto la terza testa di cuoio ha fatto fuoco, centrandolo in testa.

Cinque anni dopo la morte di Osama Bin Laden, il 2 maggio 2011 (negli Usa era ancora il 1 maggio) sospetti e teorie complottiste non smettono di alimentare la leggenda attorno al suo personaggio e alla sua fine. Ecco alcune delle credenze più diffuse o più strampalate:

Non fu seppellito in mare - Una serie di email di un'agenzia privata di intelligence - diffuse da Wikileaks - proverebbero che il cadavere del numero uno di al Qaeda fu segretamente trasferito in un Istituto di Patologia del'esercito nel Maryland. Secondo altri, il corpo fu invece bruciato in Afghanistan.

Lavorava per la Cia - Il tormentone impazzava anche mentre la Primula Rossa del terrorismo internazionale era in vita. Secondo queste teorie, Bin Laden fu usato dagli 007 americani e poi scaricato quando non serviva più per terrorizzare la popolazione.

Royal Wedding a rischio - Secondo la teoria, il superterrorista fu ucciso il venerdì precedente ma la notizia fu data più tardi per non turbare le nozze reali in Gran Bretagna fra il principe William e Kate Middleton, avvenute proprio il 29 aprile.

Annuncio programmato per dar fastidio a Donald Trump - Il magnate newyorchese - ora candidato alla nomination per la Casa Bianca - aveva insinuato che il presidente Usa fosse nato in Kenya. Obama si sarebbe vendicato programmando l'annuncio in tv in un orario che dava fastidio a Donald Trump, il cui show "The Apprentice" (che doveva andare in onda quella sera) fu cancellato.

Coincidenza con la morte di Hitler - Non poteva mancare il parallelo con Adolf Hitler. Anche la morte del Fuehrer, come quella del capo di al Qaida, fu resa pubblica il 1 maggio (del 1945). Secondo i cospirazionisti, Osama era già morto da almeno un decennio ma occorreva che smettesse di vivere 'ufficialmente' e si scelse un giorno ricco di simbologie. La svolta serviva poichè gli Usa da mesi favorivano i miliziani qaedisti per animare le cosiddette Primavere Arabe e rovesciare i regimi in Nord Africa e Medio Oriente.

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