Cerca e trova immobili

STATI UNITICacciato dal volo perché parlava arabo, ora vuole delle scuse

18.04.16 - 18:17
Il ragazzo, un 26enne iscritto all'Università di Berkeley, stava telefonando allo zio in Iraq: «Ho detto solo "inshallah"»
Cacciato dal volo perché parlava arabo, ora vuole delle scuse
Il ragazzo, un 26enne iscritto all'Università di Berkeley, stava telefonando allo zio in Iraq: «Ho detto solo "inshallah"»

LOS ANGELES - Appena salito a bordo del suo aereo per Oakland ha chiamato un attimo suo zio, a Bagdhad, per raccontargli com'era stata la sua cena con le alte sfere dell'Onu. Era molto felice Khairuldeen Makhzoomi, studente 26enne di scienze politiche dell'Università di Berkeley (California), perché era riuscito a incontrare il segretario generale Ban Ki-moon e aveva parlato con lui brevemente.

«Ho detto solo "inshallah"» - Pochi secondi dopo aveva gli occhi di tutti i passeggeri puntati addosso, è stato fatto scendere dal volo dalla polizia e interrogato a lungo dall'Fbi. Tutto perché stava parlando in arabo: «Stavamo solo chiaccherando poi lui mi ha detto: chiamami appena atterri e io ho risposto "inshallah, inshallah" (se Dio vuole, ndr.). Appena ho appeso, tutti mi fissavano», ha raccontato il giovane alla Cnn, «In due minuti ero fuori, fermato dalle autorità».

La compagnia: «Il personale pensava a una minaccia» - La Southwest Airlines, compagnia aerea proprietaria del velivolo, non ha voluto fornire dettagli ulteriori riguardo alla vicenda commentando che quel 6 aprile «il personale a bordo del volo ha reagito a una possibile minaccia in seguito alla situazione che si era venuta a creare». Dopo un controllo da parte dell'unità cinofila e un colloquio con l'Fbi («Mi hanno chiesto: "Dicci tutto quello che sai sui martiri?"») il 26enne è stato lasciato andare ma ha dovuto rinunciare al suo volo.

Ora lui vuole delle scuse: «È stata lesa la mia dignità» - «Tutto ciò che voglio ora sono delle scuse ufficiali», conferma Makhzoomi, «Al di là di ogni nazionalità - che si parli di iracheni, iraniani o americani - quello che deve valere è il principio della dignità. Se ci viene tolta bisogna rispondere, non con la forza ma con la conoscenza e l'educazione. È questo ciò in cui credo».

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE