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STATI UNITI / CUBAObama è a Cuba, è il primo presidente Usa da 88 anni

20.03.16 - 21:35
Nella primavera del disgelo con Cuba, il presidente americano ha calcato il suolo dell'aeroporto Jose Marti dell'Avana
Obama è a Cuba, è il primo presidente Usa da 88 anni
Nella primavera del disgelo con Cuba, il presidente americano ha calcato il suolo dell'aeroporto Jose Marti dell'Avana

L'AVANA - Nella primavera del disgelo con Cuba, il presidente americano ha calcato il suolo dell'aeroporto Jose Marti dell'Avana come se fosse il primo uomo a sbarcare sulla luna, tante sono le aspettative dopo oltre mezzo secolo di embargo e tanto il tempo passato da quando un presidente americano mise piede nell'isola, 88 anni fa.

Obama, insieme alla first lady Michelle e alle due figlie, ha messo piede a Cuba alle 16.34 (le 21.34 in Svizzera) scendendo con un ombrello aperto dall'AirForceOne, atterrato all'aeroporto Jose Marti dell'Havana sotto un cielo grigio e una leggera pioggia. Ad attenderlo il ministro degli esteri cubano, massima autorità presente, Bruno Eduardo Rodríguez Parrilla. Gli Obama sono poi saliti a bordo della limousine presidenziale.

Bandiere americane sui tetti della case e degli alberghi, t-shirt a stelle e strisce o con il volto del presidente Obama, poster che raffigurano il leader Usa insieme al presidente cubano Raul Castro, ma strade stranamente vuote all'Avana per il suo arrivo, secondo i media americani.

I cubani avrebbero spiegato la cosa con i moniti delle autorità sul traffico e sulle chiusure delle strade, oltre che alla mancata richiesta del governo di radunarsi, una prassi per raccogliere le folle. L'apparato di sicurezza cubano, inoltre, è ovunque, anche con agenti in borghese, lungo ogni angolo del percorso riservato a Obama.

Uno sbarco storico, questo, ma offuscato dalla retata che lo precede, con una cinquantina di attivisti dei diritti umani arrestati "in modo particolarmente violento" durante una marcia pacifica all'Avana, come denunciano fonti dell'opposizione.

Tra loro anche una ventina di esponenti del gruppo 'Damas de blanco', formato dalle mogli di prigionieri politici, all'esterno di una chiesa dove tentavano le loro proteste settimanali. "È stato brutale, ci sono persone con fratture e contusioni. Ci hanno picchiato duro", ha raccontato un oppositore, Antonio Rodiles. Forse una prova di forza del regime di fronte alla dichiarata intenzione di Obama di parlare anche di diritti umani e di incontrare alcuni dissidenti. O forse un colpo di coda all'interno di un partito comunista dove sembrano convivere sentimenti contrastanti, come dimostrano le foto sui giornali cubani dell'incontro odierno tra Fidel Castro e il presidente venezuelano Nicolas Maduro, che per ora ha distratto dall'arrivo di Obama.

Il presidente Usa stringerà la mano solo al presidente Raul Castro, non all'ex lider maximo, che resta l'icona di una rivoluzione anti-americana esportata poi in America latina.

Un viaggio, quello cubano, ricco di appuntamenti, che suggella il disgelo avviato 15 mesi fa con la ripresa dei rapporti diplomatici, seguiti parzialmente da quelli turistico-commerciali, anche se difficilmente il Congresso dominato dai repubblicani revocherà a breve l'embargo.

Ma Obama scommette molto sull'interazione economica, nonostante i piani di liberalizzazione attuati da Raul Castro si muovano con la stessa lentezza delle vecchie carcasse di auto americane degli anni '50 che circolano ancora nell'isola. Intanto però Starwood Hotels & Resorts Worldwide è diventata la prima compagnia alberghiera americana a firmare un accordo con Cuba dai tempi della rivoluzione del 1959. Ad annunciarlo è stata la stessa società alla vigilia della visita di Obama.

Starwood gestirà e metterà sul mercato due proprietà all'Avana e ha firmato una lettera di intenti per gestirne una terza, grazie ad uno speciale permesso dal dipartimento del Tesoro americano che la esime dall'embargo.
 

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