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ITALIAA Roma il corteo del boss mafioso, scoppia la polemica

21.08.15 - 18:25
Il parroco che ha celebrato i funerali si difende dalle accuse di aver spettacolarizzato la morte. Famiglia Cristiana: "Spettacolo indegno"
A Roma il corteo del boss mafioso, scoppia la polemica
Il parroco che ha celebrato i funerali si difende dalle accuse di aver spettacolarizzato la morte. Famiglia Cristiana: "Spettacolo indegno"

ROMA - "Lo rifarei", "ho fatto il mio dovere", "sono un sacerdote non un poliziotto". Il parroco che ha celebrato i funerali del boss mafioso romano Vittorio Casamonica, don Giancarlo Manieri, si difende dalle accuse. E anche i Salesiani, congregazione alla quale fa riferimento la parrocchia romana di San Giovanni Bosco, sottolineano che "non esistevano ragioni ecclesiastiche per rifiutare la richiesta del rito funebre con la partecipazione, libera e pubblica, di familiari, amici e conoscenti".

Ma gli stessi religiosi stigmatizzano l'accaduto e "si dissociano fermamente da qualsiasi forma di strumentalizzazione e di spettacolarizzazione della morte".

Prende le distanze da "questo tipo di funerali show" anche il vescovo del Vicariato responsabile del settore di Roma in cui si trova la parrocchia, mons. Giuseppe Marciante. Ma ribadisce che "se non c'è una presa di posizione contro la dottrina della Chiesa il funerale non si può proibire". Tuttavia fa presente che nessuno, neanche in Laterano, aveva sentore di quanto sarebbe potuto accadere. "Certo - confida il vescovo a Radio Vaticana - se noi avessimo saputo che dietro questo funerale c'era questo spettacolo avremmo suggerito di celebrare le esequie in un modo più discreto".

E se Famiglia Cristiana parla di "spettacolo indegno", Avvenire sottolinea come sia stata "una sfida a Roma, alla legalità, alla Chiesa stessa".

Intanto dalle dichiarazioni del parroco emerge anche una nota di colore: a fronte del funerale hollywoodiano, l'offerta data dai parenti alla parrocchia è stata di "50 euro, cinquanta, non cinquemila. Tanto per rispondere a certe insinuazioni sui soldi", commenta sul suo blog.

Il sacerdote continua a dire che non sapeva chi fosse la persona per la quale stava celebrando il rito e che all'interno della chiesa si è svolto tutto in maniera regolare: le persone "hanno seguito la cerimonia, alcuni si sono confessati, molti hanno fatto la comunione e molti hanno risposto alle preghiere della messa, ben più numerosi di altri in altre consimili occasioni".

Infine il parroco chiama in causa anche Papa Francesco che chiede di avere misericordia. "Molti mi hanno rimproverato di non aver bloccato il funerale a un boss che ne ha combinate più che Bertoldo. Ma se era così fuori norma, perché mai era a piede libero? Hanno aspettato la sua morte sperando che lo...'arrestasse' il parroco? Mio dovere è distribuire misericordia, m'insegna Papa Francesco. Ed è quello faccio. Credo di aver fatto solo il mio dovere: sono un prete - conclude -, non un poliziotto".

ats ansa

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