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Dal MondoRapporto annuale Consiglio della stampa, si teme fine discrezione

12.04.02 - 17:00
ZURIGO - Il caso Ringier/Borer lo ha nuovamente dimostrato: i media svizzeri rischiano di non tratt ...
Rapporto annuale Consiglio della stampa, si teme fine discrezione
ZURIGO - Il caso Ringier/Borer lo ha nuovamente dimostrato: i media svizzeri rischiano di non tratt ...
ZURIGO - Il caso Ringier/Borer lo ha nuovamente dimostrato: i mediasvizzeri rischiano di non trattare più con la dovuta discrezione la sfera privata delle personalità pubbliche. Il Consiglio della stampa, preoccupato, parla di un "cambiamento di modelli di riferimento" e spera in una riflessione all´interno delle redazioni. In occasione della presentazione del rapporto annuale 2001, oggi a Zurigo, il suo presidente Peter Studer si è chiesto se i media elvetici si stiano spostando dallo stile francese a quello inglese. Seguire il primo significa sapere molto sulle persone eminenti, ma scrivere poco su loro conto, mentre adottare il secondo significa essere poco informati ma scrivere molto su di esse. "Speriamo in una riflessione approfondita all´interno delle redazioni", ha affermato Studer.

Il Consiglio della Stampa riconosce diversi motivi per un possibile cambio di "paradigma": inasprimento della concorrenza, trivializzazione della politica, tendenza alla personalizzazione e accanimento a danno delle vittime. Fatti "smascherati" nella sfera intima vengono promossi a scandalo. Si rinuncia alla lealtà, ad esempio non interpellando tutti gli interessati, e soglie etiche e giuridiche vengono abbassate.

Rispetto all´anno precedente, nel 2001 il numero di reclami giunti al Consiglio della stampa è salito da 55 a 68. Due casi sono stati ripresi per conto proprio. In totale sono stati conclusi 70 procedimenti.

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