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Dal MondoCOMO: Rifondazione contro l'interporto di Lazzago

23.06.00 - 22:34
I Comunisti lariani solidarizzazo con il blocco del Brennero.
COMO: Rifondazione contro l'interporto di Lazzago
I Comunisti lariani solidarizzazo con il blocco del Brennero.
COMO. “No all’interporto a Lazzago, sì al trasferimento delle merci su rotaia”. Questa la ricetta di Rifondazione Comunista per risolvere i problemi del traffico pesante, in occasione della manifestazione di blocco dell’autostrada del Brennero attuata in questo fine settimana. “Per liberare i quartieri di Como dal traffico pesante - secondo il Consigliere provinciale di Rifondazione, massimo Patrignani - bisogna trasferire il trasporto delle merci dalla strada alla ferrovia costruendo un interporto molto più a sud di Como”. L’intervento del rappresentante della Falce e Martello comasca prende spunto dal blocco del traffico sull’autostrada del Brennero organizzato in questi giorni da numerose associazioni ambientaliste per protestare contro il continuo aumento dei volumi di traffico commerciale lungo le vallate alpine e contro i dati del recentissimo rapporto sulla qualità dell’aria nelle otto maggiori aree metropolitane italiane diffuso dall’Organizzazione Mondiale della Sanità. I risultati della ricerca, secondo i tecnici dell’O.M.S., attribuiscono indiscutibilmente una grossa responsabilità nell’immissione di inquinanti nell’aria prodotta proprio dai "bisonti della strada". La questione del Brennero, secondo Patrignani, si ripropone tale e quale sul territorio comasco ed in particolare nei quartieri di Ponte Chiasso e di Lazzago e lungo l’autostrada. "Affrontare questo problema e pensare di risolverlo con la costruzione di un interporto – continua l’esponente di Rifondazione - è pura follia: si aggiungeranno traffico a traffico e inquinamento a inquinamento; si proseguirà nel consumo di territorio". Dare il via alla costruzione del progettato interporto di Lazzago, poi, aprirebbe la strada a speculazioni immobiliari e finanziarie di cui già si avvertono i pericoli. Le proposte che Patrignani riconfermerà la prossima settimana durante la riunione della Commissione Territorio, convocata per l’esame dell’atto costitutivo della società, mirano a far compiere alle politiche di indirizzo in materia di trasporti una sterzata radicale: il blocco di qualsiasi investimento per autostrade e superstrade nella fascia alpina e pedemontana; un sostanzioso aumento dei pedaggi autostradali per coprire i costi ambientali derivanti dal traffico, stimati dall’Unione Europea in 1400 lire per Km. a fronte di pedaggi medi di 180 lire per Km.; l’introduzione a livello europeo di una tassa sul traffico pesante, per contenerne l’aumento e indirizzare le merci verso altre forme di trasporto più sostenibili dal punto di vista ambientale e, infine, la valorizzazione dei cicli economici regionali per contenere l’aumento delle lunghe percorrenze.
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