Cerca e trova immobili

Dal MondoSICCITA': Perso l'80% del raccolto di frumento in Brianza

19.01.02 - 07:40
Situazione gravissima per l'agricoltura: gelo e mancanza di precipitazioni colpiscono duro
SICCITA': Perso l'80% del raccolto di frumento in Brianza
Situazione gravissima per l'agricoltura: gelo e mancanza di precipitazioni colpiscono duro
MERATE - Nel meratese il bilancio temporaneo del gelo e del clima estremamente secco è devastante. Oltre l'80% del raccolto di frumento andrà perso e così pure il 70% dell'erba salvia. Si salva, ma solo per la propria caratteristica fisica, il rosmarino, anche se, come fanno rilevare i produttori, il prodotto risulterà brunastro e non avrà il suo caratteristico colore.E' questo il risultato di un clima davvero fuori dal comune che sta producendo effetti immediati su un po' tutte le coltivazioni del periodo. E se quanto prima non pioverà, gli effetti del lungo periodo di siccità, la prossima primavera si sentiranno anche su molti altri prodotti, come per esempio l'uva e, di conseguenza, anche sulla produzione del vino.Per ora, comunque, è scattato l'allarme soltanto per quei prodotti della terra che in questo periodo avrebbero dovuto cominciare a maturare e che, a causa della scarsità d'acqua, continuano a rimanere sottoterra.La Coldiretti di Lecco ha comunque già contattato i produttori per cercare di stilare un bilancio provvisorio dei danni. A tutti gli agricoltori è infatti stata inviata, proprio in questi giorni, una lettera per invitarli a segnalare i danni alle colture. Chi sta peggio, sono coloro che si guadagnano da vivere con i cerealicoli. Stefano Casiraghi, dell'azienda agricola Casiraghi di Montevecchia, è disperato. Trentaquattro anni, agricoltore dalla culla, segue personalmente il lavoro dell'azienda di famiglia che lavora i campi da tre generazioni."A mia memoria - afferma sconsolato - non c'è mai stato un periodo peggiore di questo. Ricordo la grande gelata del 1985, ma allora era anche nevicato e l'acqua non scarseggiava come oggi. Adesso, invece, la concomitanza di siccità e freddo polare stanno uccidendo tutte le piante seminate tra ottobre e novembre".Verso la metà del mese di gennaio, i germogli del frumento normalmente hanno perforato la terra e sono alti circa 5 centimetri. I campi riservati a questo tipo di coltura dovrebbero apparire verdi. E invece, nella conca che si stende sotto le colline, si vedono ancora distintamente i filari scuri della terra arata. Ma del verde dei germogli nemmeno l'ombra.Casiraghi si piega sulle ginocchia e prende tra le mani uno dei tanti germogli che, con ogni probabilità, non si trasformeranno mai in pianta: "Vede - dice tenendolo sul palmo della mano - i germogli dovrebbero essere verdi. Invece sono gialli. Segno che soffrono della mancanza d'acqua". Poi, osservando più attentamente il deserto che si stende davanti ai suoi occhi: "Fa talmente freddo e la terra è così secca che le radici nemmeno attecchiscono". Risultato: oltre l'80% della produzione andrà completamente persa. Per Casiraghi e la sua famiglia, ma anche per tutti coloro che lavorano nel campo, è un disastro. Non va meglio se si cambia prodotto e si passa all'erba salvia. A due passi dalla scalinata che porta al santuario di Montevecchia, sui crinali della collina che scende verso Merate, i cespi di rosmarino si alternano a quelli della salvia. Luigi Limonta si trova nel medesimo stato d'animo di Casiraghi. "Troppo freddo per questa stagione e la salvia che ha le foglie larghe ne risente tantissimo. Dovrebbe essere di un bel verde e invece appare quasi sbiadita. Per resistere le sue foglie si accartocciano e alla fine seccano".Il 70% del raccolto dovrà essere buttato. Si salva, ma ancora per poco, il rosmarino. "E' tutto dovuto alla forma della piante che, avendo foglie aghiformi, resiste meglio. Ma gli effetti sono constatabili anche in questo caso. Le punte degli aghi infatti stanno assumendo un colore brunastro".

di Bob Decker

Entra nel canale WhatsApp di Ticinonline.
NOTIZIE PIÙ LETTE