I servizi di sicurezza dello Stato ebraico avevano - a suo dire - monitorato per anni i movimenti di Hariri nella capitale libanese, nei suoi spostamenti tra Beirut e Sidone, sua città natale, e tra Beirut e la montagna libanese dove aveva una residenza.
Nasrallah ha ribadito le accuse già formulate martedi scorso dopo la sparatoria avvenuta tra forze libanesi e israeliane lungo il confine tra i due paesi.