03 nov 2001 - 07:58 Aggiornamento 13 ott 2014 - 13:46 0
CONFINE: Maxi truffa, in manette papà del campione Carlo Mornati
L’uomo è accusato di aver messo insieme un raggiro da oltre 4 miliardi di lire
COMO –Pesanti le accuse che hanno portato a far scattare le manette al papà di uno degli atleti più conosciuti del Lario: Emilio Mornati, papà, appunto, di Carlo Mornati, il mandellese campione di canotaggio, è accusato di aver imbastito un maxi raggiro per oltre 4 miliardi di lire promettendo alti profitti attraverso investimenti speculativi su fondi off-shore. Due le vittime individuate. L’uomo, residente a Mandello del Lario, ma operativo sulla piazza finanziaria di Lugano, si sarebbe trovato nelle condizioni di non poter mantenere gli impegni e neppure di restituire la somma investita da due imprenditori milanesi e che doveva essere investita in Sud America ma che in realtà sarebbe finita su un conto corrente bancario aperto dal professionista in una banca di Lugano. A condurre le indagini è il Procuratore Pubblico di Bellinzona Giuseppe Muschietti. L’arresto risale ad quasi un mese fa anche se la notizia è trapelata soltanto nelle ultime ore. Secondo quanto è stato possibile apprendere dallo stretto riserbo degli Inquirenti ticinesi, Emilio Mornati deve rispondere di truffa, appropriazione indebita e amministrazione infedele e pare che, assistito dall’avvocato Elio Brunetti di Lugano, abbia ammesso le proprie responsabilità. Ieri, dietro al pagamento di una “lauta” cauzione (si parla di una somma pari a 50 milioni di lire, ha potuto lasciare il carcere luganese de “La Stampa”. In poche parole l’uomo avrebbe fatto sparire circa 3 milioni di franchi svizzeri e la denuncia nei suoi confronti è scattata quando i due imprenditori inutilmente hanno tentato di ottenere l’adempimento dei termini contrattuali sottoscritti o, quantomeno, la restituzione del denaro versato. Non è da escludere che il numero di vittime del raggiro possa essere, comunque, ben più alto. Nella primavera del 2002 verrà celebrato il processo.