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Dal MondoLECCO: Famiglia da 4 anni “prigioniera” in casa causa smog

13.10.01 - 19:59
Singolare protesta del Capostazione di Calolziocorte contro l’inquinamento: appese alle finestre lenzuola di Legambiente da inviare poi a Comune e Provincia
LECCO: Famiglia da 4 anni “prigioniera” in casa causa smog
Singolare protesta del Capostazione di Calolziocorte contro l’inquinamento: appese alle finestre lenzuola di Legambiente da inviare poi a Comune e Provincia
CALOZIOCORTE - Da quattro anni sono pressoché barricati in casa. Non possono aprire le finestre perché respirerebbero solo gas di scarico dei pullman che hanno il capolinea proprio sotto la loro abitazione. Così questa mattina Giovanni Moscato, Capostazione di Calolziocorte, ha deciso insieme alla moglie di passare da una protesta simbolica ad una effettivamente più reale. Sui davanzali di cucina e camera da letto ha appeso i teli bianchi di Legambiente che rimarranno a far bella mostra di sé per tutto un mese. Poi li invierà, con il carico di smog che avranno raccolto, al Sindaco di Calolziocorte e al Presidente della Provincia di Lecco, Mario Anghileri. “Siamo stanchi – confida ai cronista della “Nadir Press” e della “Agi Italia” – anche perché questi disagi vanno avanti dal ’98, da quando cioè il numero di bus è aumentato per l’interscambio con il trasporto ferroviario. Da allora abitare nella palazzina della stazione è diventato un incubo. Non possiamo tenere aperte le finestre e rischiamo di ammalarci a causa dell’aria che siamo costretti a respirare 24 ore al giorno”. In effetti l’appartamento al primo piano della stazione ferroviaria sembra fatto apposta per raccogliere i fumi dell’intera piazza dove ogni minuto c’è una circolazione di pullman notevole: “D’estate non possiamo aprire le finestre nonostante il caldo, in inverno cambiare l’aria è impossibile perché i pullman restano anche 30 minuti con il motore acceso e si crea una vera e propria nube di polvere carica di sostanze inquinanti che finisce con il battere contro la nostra abitazione”. I teli bianchi saranno una soluzione? “Non so – spiega Moscato – ma certo qualcosa dovevamo pur fare anche perché questa situazione è assurdo che si trascini ancora a lungo. Esistono delle soluzioni, ma sino a oggi nessuno ha voluto mettere mano a questa vicenda nonostante tanti solleciti e tante richieste da parte nostra. Ci siamo rivolti ovviamente anche ad un legale, ma senza riuscire al momento a smuovere le autorità. Con questa protesta voglio sensibilizzare la gente al problema dell’inquinamento e cercare di sensibilizzare anche le autorità politiche. Insomma non chiediamo la luna, ma di vivere con la possibilità di respirare aria e non smog”. E in effetti alcuni partiti hanno già preso la palla al balzo e inviato richieste precise di chiarimento ai responsabili della Giunta di Calolziocorte. Nel frattempo i teli bianchi rimarranno appesi, monito antinquinamento, in attesa di essere inviati a chi da oggi è chiamato a liberare una famiglia dall’incubo.

di Bob Decker

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