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CITTÀ DEL VATICANOPapa: preti celibi o fuori, ora mano dura dai vescovi =

03.06.09 - 22:04
Papa: preti celibi o fuori, ora mano dura dai vescovi =
CITTÀ DEL VATICANO - La Chiesa cattolica non intende più tollerare zone grigie nel sacerdozio: preti che convivono, si sposano, hanno figli o lasciano per qualunque altro motivo il loro ministero senza chiedere la riduzione allo stato laicale. Per questo Benedetto XVI ha approvato una modifica al diritto canonico che dà più potere ai vescovi, invitati a richiamare all'ordine, e se necessario ridurre unilateralmente allo stato laicale, chi non lo faccia di sua spontanea volontà.

La comunicazione ai vescovi è stata data dal prefetto della Congregazione per il clero, cardinale Claudio Hummes, con una lettera di cui oggi l'agenzia cattolica statunitense Cns ha rivelato il contenuto, una serie di norme approvate dal papa nel gennaio scorso, rese necessarie - ha spiegato Hummes alla Cns - da "molte nuove situazioni alle quali la legge canonica non era in grado di dare adeguate risposte".

Un tempo, i preti che decidevano di convivere o sposarsi civilmente informavano il loro vescovo e chiedevano una dispensa dall'obbligo del celibato. Ora, molti sacerdoti dismettono invece la veste, si sposano civilmente, hanno dei figli ma non avvertono l'esigenza di chiedere la dispensa. "Per il bene della Chiesa e del sacerdote che abbandona il suo ministero - sostiene Hummes - è bene invece che la dispensa possa comunque avvenire, per riportare la persona interessata in una situazione corretta, specialmente se ci sono dei figli".

Questo perché - aggiunge - i figli di un prete hanno diritto di avere un padre in una situazione corretta agli occhi di Dio e della propria coscienza". I nuovi poteri dei vescovi, insomma, non devono essere intesi, secondo il prefetto del clero, come una punizione, ma come un "aiuto" a chiarire la propria posizione e quella dei propri congiunti.

Il cardinale ha detto di non disporre di precise statistiche sul numero di sacerdoti che lasciano il ministero senza chiedere la riduzione allo stato laicale, ma ha detto che "é un problema che i vescovi hanno posto all'attenzione della congregazione".

Ora, grazie alle nuove norme canoniche, gli stessi presuli potranno avviare il processo nei confronti di sacerdoti che abbiano lasciato la Chiesa da oltre cinque anni, o che si siano resi protagonisti di un comportamento "scandaloso". Potranno essere avviate inchieste, comminate ammonizioni, e l'interessato potrà dire la sua. Non sarà più necessario avviare un processo giudiziario come avveniva prima, ma alla fine la scelta dovrà essere chiara.

Le nuove norme non saranno applicate ai casi di pedofilia o di abuso sessuale, che continueranno ad essere soggette a speciali procedure affidate alla Congregazione per la Dottrina della fede.



ATS
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