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Dal MondoCOMO: Scoperto giro di usura a conduzione famigliare

06.07.01 - 18:36
Prestiti anche al 300% in Valle Intelvi. Coinvolto commerciante d'aiuto, la moglie, il figlio e iun ex dirigente di banca
COMO: Scoperto giro di usura a conduzione famigliare
Prestiti anche al 300% in Valle Intelvi. Coinvolto commerciante d'aiuto, la moglie, il figlio e iun ex dirigente di banca
COMO.

Quasi a voler confermare quanto da noi sostenuto nei lanci di ieri in riferimento al fenomeno dell’usura in Lombardia e, segnatamente, a Varese, provincia risultata in testa alla classifica per numero di denunce presentate dalle vittime l’anno scorso: in tutto 29. ma lo strozzinaggio è in piena attività anche nel Comasco. Una conferma giunge direttamente dalla Guardia di Finanza della Brigata di Argegno (Como) che ha portato a termine una operazione che ha permesso di incastrare un commerciante d’auto della Valle Intelvi dedito ai prestiti con tassi fino ed oltre al 400%. Secondo quanto le stesse Fiamme Gialle hanno riferito quest’oggi, le indagini sono andate avanti per parecchi mesi mettendo in luce un grosso giro che interessava tutta la zona ruotando attorno alla figura di C.S., per ora si conoscono solo le iniziali del commerciante. Nulla, però, legato alle organizzazioni della malavita. Semmai un giro di usura a conduzione famigliare visto che erano coinvolti anche la moglie del commerciante e il figlio, nonché un ex Dirigente di un istituto di credito della zona di cui non è stato, però, speso il nome: l’ex funzionario rischia l’incriminazione per favoreggiamento personale, mentre per il commerciante, titolare di una rivendita di auto in Valle Intelvi il Giudice dell’Udienza Preliminare di Como lo ha già rinviato a giudizio. Le indagini, dicevamo, sono andate avanti per quasi tre anni e precisamente dall’agosto del ’98 quando al centralino del 117 è giunta la denuncia di una delle vittime. Da qui l’avvio di tutta una serie di accertamenti fino ad ricostruire il meccanismo ordito dal commerciante: attraverso il direttore di banca venivano mandati “in rosso” clienti dello stesso istituto di credito facendoli arrivare fino all’orlo del protesto, e quindi della disperazione. Quando poi chiedevano al dirigente in prestito questi non lo concedeva sostenendo che non vi erano le necessarie garanzie ma, bontà tutta sua li indirizzava al commerciante che magnanimamente concedeva il prestito a tassi iniziali del 15%. Ma sempre attraverso il dirigente, i debitori non riuscivano a far fronte neppure alla restituzione del debito e il commerciante, sempre con grande cuore da gran figlio d’androcchia, concedeva una seconda linea di credito ma questa volta al 40%. I prestiti venivano concessi attraverso assegni o bonifici e la restituzione, sempre attraverso assegni, bonifici e cambiali, veniva convogliata sui conti correnti della moglie del commerciante, C.G., e del figlio, C.C., con causale di versamento il rimborso di un Mutuo.

di Bob Decker

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