MONTEVIDEO - Sono loro le prime vittime del disastro ambientale nell'estuario di Rio de la Plata alla frontiera naturale tra Uruguay e Argentina. Decine di pinguini - una sessantina finora - che durante il loro consueto tragitto migratorio che li vede trasferirsi dalle fredde acque argentine a quelle più calde brasiliane si sono imbattuti nella macchia nera di petrolio che dal 3 giugno scorso minaccia la baia di Montevideo. A causarla la collisione tra due navi cargo: la maltese Sea Bird e la greca Syros. Quest'ultima ha riportato una falla di 5 metri sulla fiancata di babordo dalla quale è fuoriuscito il greggio che si è esteso per 14mila metri cubici. Le operazioni di bonifica sono in corso, mentre gli uccelli acquatici sopravvissuti sono nelle mani di specialisti che stanno cercando di ripulirli dalle macchie di petrolio. Il governo uruguayano intanto ha reso noto che imporrà una multa di almeno 200 mila dollari alla 'Syros' ritenendola responsabile della collisione e del danno ambientale.
Macchia di petrolio fa strage di pinguini 
