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Dal MondoCOMO: Fisac, aspettando la sentenza

09.04.01 - 12:02
Entro sera si chiude il rito abbreviato per il fallimento della storica azienda lariana.
COMO: Fisac, aspettando la sentenza
Entro sera si chiude il rito abbreviato per il fallimento della storica azienda lariana.
COMO.

E' attesa per la giornata di oggi la lettura del dispositivo di sentenza al processo con rito abbreviato nei confronti di 4 degli imputati coinvolti nello scandaloso fallimento della Fisac, una delle principali realtà produttive del settore tessile lariano. Una realtà uccisa da una sciagurata gestione, così come aveva rimarcato il 27 settembre scorso durante la sua requisitoria il Pubblico Ministero, Vittorio Nessi, che é riuscito a trascinare sul banco degli imputati quelli che ritiene i responsabili del crack da oltre 100 miliardi. In attesa della lettura del dispositivo di sentenza nei troviamo: Pierluigi Martinelli (85 anni di Cremona, rischia 2 anni e mezzo sollecitati in settembre dalla Pubblica Accusa), Gianantonio Dalle Carbonare (55 anni, vicentino ma non legato da vincoli di parentela con la Famiglia Dalle Carbonare a suo tempo alla guida anche della Vicenza Calcio. La Pubblica Accusa aveva chiesto 24 mesi), Ezio Tagliaro (64 anni di Venezia, 2 anni e mezzo chiesti da Nessi) e per Graziano Zanettin (66 anni, commercialista vicentino che per lui il P.M. Nessi aveva avanzato una richiesta di condanna pari a 32 mesi). Per tutti il Pubblico Ministero ha contestato gravissime negligenze, nelle loro funzioni di componenti il Collegio Sindacale della Fisac, nell’osservare senza muovere dito le sin troppo allegre e disinvolte manovre finanziarie operate dalla proprietà. Per dare un’idea di quanto, secondo Procura e Tribunale di Como, losca sia stata tutta la vicenda che portò alla morte della Fisac basta ricordare le parole del P.M. Nessi, condivise dall’Avvocato di Parte Civile: “La Trevitex era una zecca che succhiava sangue alla Fisac. Ovvero come se fosse una madre divenuta vampiro nei confronti della figlia”. Sul banco degli imputati Nessi ha trascinato anche Sante Dalle Carbonare, ex Presidente della “Vicenza Calcio”, 78 anni e attualmente sotto cura per una grave malattia, ma per lui ha chiesto l’assoluzione: non perché lo creda innocente ma in quanto non sarebbe stata raggiunta la prova dei reati contestati partendo dalla bancarotta fraudolenta per arrivare alla falso in Bilancio. Per i figli di Sante Dalle Carbonare, invece, si è spalancata la porta del patteggiamento delle pena. Patteggiamento con tanto di sconto di pena per chiudere i conti con la Giustizia comasca di Sebastiano Dalle Carbonare (due anni di pena e 100 milioni di risarcimento danni), Pieraldo (patteggiamento da un anno e mezzo), Diego (un mese in meno rispetto a Pieraldo), Giuseppe Leggiero, 38 anni di Monza. Verso la pena concordata anche per quello che viene ritenuto il personaggio chiave di tutta la vicenda: Giuseppe Maranghi, fratello dell’Amministratore di Mediobanca Vincenzo Maranghi. Al celebre banchiere Nessi ha attribuito il ruolo di “Amministratore di fatto” della Trevitex, la società che controllava la Fisac, ruolo affidatogli dal pool di banche che nel luglio del ’92 decise di tagliar fuori dall’Amministrazione proprio la famiglia vicentina nel tentativo di raddrizzare le sorti della Trevitex, cosa per altro non riuscita visto che è fallita con un buco, anzi una voragine, di ben 860 miliardi di lire. Un capitolo, quello della Trevitex, non ancora chiuso e che ha portato anche ad una vera e propria sfilata di oltre 100 indagati davanti al Giudice Preliminare di Milano chiamato vagliare le richieste di rinvio a giudizio formulate dal Pubblico Ministero Alfredo Robledo nell’ambito del fallimento più complessivo della Trevitex causato, a detta della Famiglia Dalle Carbonare “da quelle sanguisughe di banche con non ci concedevano crediti per sostenere le nostre attività".

di Bob Decker

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