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Dal MondoBrasile-Bolivia: petrolio; Lula, da Morales una "carognata"

15.09.06 - 20:00
Brasile-Bolivia: petrolio; Lula, da Morales una "carognata"

BRASILIA - Il presidente Luiz Inacio Lula da Silva ha definito "una carognata" le nuove misure adottate dal governo boliviano sulle raffinerie della compagnia petrolifera statale brasiliana Petrobras, e "una carognata anche peggiore" il fatto che siano state decise e rese note a due settimane dalle elezioni presidenziali in Brasile.

Lula, secondo voci del palazzo presidenziale riferite dai media, è apparso "estremamente contrariato per essere stato preso di sorpresa per la seconda volta nei rapporti, che riteneva amichevoli, con il collega boliviano".

Nel maggio scorso, senza nessun preavviso, il presidente Evo Morales aveva proclamato la nazionalizzazione unilaterale delle riserve di idrocarburi, varie delle quali erano state concesse per vent'anni alla Petrobras. In quell'occasione, Lula, pur sorpreso, aveva reagito con moderazione e affermato che "non si può reagire duramente con un Paese povero come la Bolivia".

Stavolta però il presidente brasiliano sembra aver perso la pazienza, tanto più che l'opposizione e i suoi avversari alle elezioni presidenziali hanno subito sfruttato l'occasione per criticarlo. Lula ha dato ordine al presidente della Petrobras, José Sergio Gabrielli, di indurire l'atteggiamento nel negoziato in corso con le autorità boliviane e di avviare ricorsi presso gli organismi internazionali, in particolare presso il Centro internazionale di arbitraggio della Banca Mondiale a Washington.

"Il sequestro delle raffinerie è un gesto inaccettabile, e le nostre reazioni saranno adeguate", ha minacciato Silas Rondeau, ministro brasiliano dell'Energia.

Le reazioni a La Paz sono state immediate. Il vicepresidente (e attualmente presidente in esercizio) Alvaro Garcia Linera ha immediatamente sospeso le misure, che passavano il controllo delle raffinerie della Petrobras alla statale boliviana YPFB, pur aggiungendo che "la Bolivia conosce il rischio che il Brasile possa ricorrere all'arbitraggio internazionale, e non lo teme".

Una nuova riunione tra rappresentanti della Petrobras e YPFB é prevista per il 29 settembre.

ATS
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