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Dal MondoAnimali: WWF; Artico serbatoio tossico, orche contaminate

12.12.05 - 19:01
Animali: WWF; Artico serbatoio tossico, orche contaminate

OSLO - Allarme chimica al Polo Nord. L'Artico risulta una bomba tossica e a farne le spese sono le Orche che si aggiudicano il primato dei mammiferi maggiormente contaminati. L'SOS è stato lanciato dal WWF che ha reso noto i risultati inediti della ricerca condotta dall'Istituto Norvegese Polare (NPI).

Ricerche precedenti conferirono questo "onore" all'Orso polare, ma uno studio più recente rileva che le Orche hanno persino livelli più alti di PCB, pesticidi e di un ritardante di fiamma bromurato. I risultati si basano su campioni di tessuto adiposo sottocutaneo prelevati da Orche nel Tysfjord, un fiordo nella Norvegia artica.

L'allerta del WWF arriva alla vigilia di un appuntamento importante: infatti, dopmani verrà votato dal Consiglio dei Ministri Europeo il REACH, il regolamento comunitario per frenare i rischi chimici.

"Questo recente studio sulle Orche riconferma - ha detto Brettania Walzer, Responsabile tossicologo per il WWF Programma Internazionale Artico - che l'Artico è attualmente un serbatoio tossico. Il Consiglio dei Ministri Europeo deve accordarsi per la sostituzione di tutte le sostanze chimiche dannose con alternative più sicure ogni qualvolta queste siano disponibili".

Di rilievo, per quanto riguarda le Orche, il ritrovamento di un ritardante di fiamma bromurato, perché, spiega il WWF, diversamente dai PCB e dei pesticidi più nocivi, i ritardanti di fiamma bromurati più rischiosi non sono comunemente proibiti. Tali composti possono influenzare le funzioni neurologiche degli animali, il comportamento e la riproduzione. E tracce di questa sostanza sono state trovate anche nei test del sangue effettuati dal WWF nell'ambito della sua campagna "Svelénati".

"Le Orche norvegesi possono essere considerate - ha spiegato Hans Wolkers, ricercatore del NPI - come indicatori dello stato d salute del nostro ambiente marino. Gli elevati livelli di contaminanti sono molto allarmanti e mostrano chiaramente che i mari artici non sono puliti quanto dovrebbero essere, cosa che, in particolare, coinvolge gli animali al vertice della catena alimentare", come le Orche che accumulano sostanze tossiche dalle specie predate.

Tali sostanze nocive si accumulano nel grasso sottocutaneo e in altri tessuti adiposi. Le Orche possono vivere fino a 40 anni e la loro longevità aggrava il rischio chimico. I livelli di sostanze chimiche tossiche aumentano lungo la catena alimentare, un processo chiamato bioaccumulo, e sono più elevati per i predatori al vertice, come l'Orso polare. Le Orche possono muoversi a 50 km l'ora ed effettuare spostamenti di 120-160 km al giorno. I maschi raggiungono 6 tonnellate mentre le femmine fino a 5. Il 70% dei grassi va nel latte e da qui l'allarme chimico si diffonde ai piccoli.

"La contaminazione delle Orche evidenzia - secondo Helen Bjornoy, Ministro Norvegese per l'Ambiente - il risultato di un uso insostenibile di sostanze chimiche a livello internazionale. Si tratta di una delle più grandi minacce ambientali a livello mondiale. È imperativo che REACH diventi uno strumento per fermare l'utilizzo delle sostanze chimiche più pericolose".

E sulla scia della ricerca norvegese, il WWF ha annunciato un nuovo monitoraggio, che ha preso il via a novembre, sulle Orche per valutare la presenza anche di un altro ritardante di fiamma bromurato chiamato deca-BDE, utilizzato nei materiali elettrici e rivestimenti domestici come i tappeti. I risultati sono attesi per il 2006.

ATS
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