L'atteso reparto verrà realizzato spotando altre specialità. Per il suo allestimento sono state raccolte oltre 7.000 firme con petizione popolare.
COMO. La battaglia per la costruzione del nuovo ospedale cittadino è soltanto agli inizi con il ricorso al Tar della “Prospecta”, la cordata di imprenditori comaschi che contesta l’aggiudicazione del Project Financing alla “Astaldi” di Roma e che sostiene…”Il nostro progetto è migliore del loro”. Intanto sembra diventare realtà, invece, la tanto sospirata Cardiochirurgia. Salvo problemi dell’ultima ora pare proprio che l’atteso reparto possa essere realizzato entro la fine di quest’anno e sarà in grado di effettuare le prime applicazioni di by - pass ai pazienti. Da ricordare che, attualmente, sono circa 300 le persone in cura al Sant’Anna e che vengono sottoposte a questo tipo di intervento. Per ora il reparto prenderà il nome di “Chirurgia cardiaca” e rappresenterà solo il primo passo vero la Cardiochirurgia vera e propria. E trattandosi di una unità non operativa, bensì di una specializzazione chirurgica, non servono particolari autorizzazioni dalla Regione. Il che consente di snellire abbastanza agevolmente i tempi. Va ricordato che per la realizzazione della Cardiochirurgia nei mesi scorsi c’è stata una vera e propria mobilitazione popolare, tanto che l’Associazione “Famiglia Comasca” ha raccolto in poco tempo ben 7.000 firme. Per realizzare la Chirurgia Cardiaca verrà trasferita in blocco a Mariano Comense la Dermatologia, oggi situata al 7° piano, per lasciar posto alla Chirurgia Plastica situata al 2° piano. E al posto della Chirurgia Plastica prenderà posto il nuovo servizio. Le intenzioni della Direzione generale dell’Ospedale di via Napoleona sembrano chiare: completare il progetto entro fine maggio. Ed è per questo che intende ultimare al più presto i lavori di restauro in corso al “Felice Villa” di Mariano Comense. Per poter essere operativo il nuovo reparto avrà bisogno di almeno 3 medici e per ottenerli si sta pensando ad una convenzione con Lecco o Varese, mentre per i 6 infermieri di Terapia Intensiva saranno reclutati (con tutta probabilità) lavoratori “in affitto”.