ZURIGO, 26 lug (ats) L'idea di introdurre pedaggi stradali urbani sembra farsi strada anche in Svizzera, in particolare a Zurigo. TCS e ACS si oppongono, ma l'Associazione traffico e ambiente (ATA) chiede che la Confederazione avvii progetti pilota.
Il "sasso nello stagno" è stato lanciato sulla "NZZ am Sonntag" dalla consigliera di Stato zurighese Dorothée Fierz, che - rifacendosi all'esperienza di Londra - ha proposto di impinguare il fondo cantonale per la manutenzione stradale con un pedaggio da far pagare agli automobilisti. A suo parere ciò farebbe diminuire anche la code di vetture.
Uno studio dell'ATA, pubblicato oggi, illustra esperienze positive fatte nelle città norvegesi di Trondheim, Bergon e Oslo, dove il pedaggio urbano esiste già da dieci anni, e di Singapore, dove era stato introdotto negli anni '70. Dal giugno 2005 la Svezia è intenzionata a testarlo a Stoccolma. L'ATA chiede che anche la Svizzera faccia delle prove.
L'Ufficio federale dello sviluppo territoriale "è molto favorevole" a questi padaggi, ha dichiarato all'ats il suo portavoce Andrea Lederberger, ma non può far nulla se prima non giungeranno proposte concrete da parte di città e cantoni.
L'Automobile Club Svizzero (ACS) ha fatto sapere che si oppone a pedaggi negli agglomerati, visto che in Svizzera il sistema di finanziamento delle strade funziona bene. Da parte sua il TCS aveva già espresso la propria contrarietà a maggio, definendo questo genere di pedaggi "socialmente ingiusti".