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Dal MondoTICINOGATE: Scarcerato Franco Verda, arrestato presunto corvo.

25.08.00 - 01:56
Il Procuratore Generale Luca Marcellini ha disposto l'arresto di Alberto Zoppi, 45enne di Gentilino, Giurista del Dipartimento istruzione e Cultura. Sarebbe stato lui a scrivere le lettere dello scandalo.
TICINOGATE: Scarcerato Franco Verda, arrestato presunto corvo.
Il Procuratore Generale Luca Marcellini ha disposto l'arresto di Alberto Zoppi, 45enne di Gentilino, Giurista del Dipartimento istruzione e Cultura. Sarebbe stato lui a scrivere le lettere dello scandalo.
LUGANO. Il Presidente del Tribunale Penale di Lugano, Franco Verda, è stato scarcerato. La notizia è rimbalzata in Italia nella tarda serata di ieri e ancora poche sono le informazioni disponibili. In ogni caso la decisione è stata assunta dal Procuratore Straordinario Luciano Giudici nel pomeriggio di oggi e che gli ha concesso la libertà provvisoria sollecitata dai difensori del Procuratore Pubblico finito in manette con l’accusa di corruzione passiva, ripetuta violazione del segreto d’ufficio. Il tutto per i famosi 350.000 franchi versati dal presunto boss del contrabbando di sigarette Gerardo Cuomo. La scarcerazione, già nell’aria fin dal giorno del suo faccia a faccia con il 54enne di Gragnano, sarebbe scaturita dal fatto che non vi sarebbero più gli elementi giustificanti un ulteriore prolungamento del provvedimento restrittivo, ovvero la possibilità di inquinare le prove, di reiterare il reato e di fuga. Verda rimane, comunque, indagato a piede libero e dovrà restare a disposizione degli inquirenti. Ma c’è anche un’altra grossa novità emersa in serata: gli inquirenti ticinesi avrebbero individuato ed arrestato il presunto corvo, colui che, cioè, avrebbe spedito le lettere e la famosa fotografia che ha messo nei guai Franco Verda. In manette è finito Alberto Zoppi, Giurista del Dipartimento di Istruzione e Cultura. Pesantissime le accuse contestate nei suoi confronti: denuncia mendace, estorsione, truffa, nonché altri reati contro i doveri d'ufficio e contro l'onore. La notizia dell’arresto di Zoppi è stata confermata in serata dal Ministero Pubblico, il Procuratore Generale Luca Marcellini, pure lui, inizialmente, finito sotto inchiesta per la stessa vicenda che ha portato per un paio di settimane Verda ad essere piantonato al nono piano dell’ospedale Civico di Lugano dove era stato ricoverato per essere sottoposto a delicate terapie. Secondo quanto riferito dal Procuratore Generale, Alberto Zoppi, 45 anni, spostato e domiciliato a Gentilino (nei pressi di Lugano) sarebbe amico di Francesco Moretti, l'Avvocato con studio nella centralissima via Peri, a Lugano e più volte citato nelle famose lettere del “Corvo” individuato appunto nella persona del 45enne Giurista. Insomma a scandalo si aggiunge scandalo. Un po’ come accadde molti anni fa a Palermo: anche in quel caso ci fu in corvo scribacchino che aveva creato un clima di veleni e sospetti in Procura e quel corvo dalla penna facile era uno della Procura. Ma torniamo in Ticino: Zoppi è stato fermato nel corso della mattinata ed accompagnato dal Procuratore Generale Marcellini, che al termine di un lungo interrogatorio ne ha disposto l’arresto. Nel pomeriggio, invece, sarebbe stata compiuta una nella casa di Gentilino dell’uomo, quasi certamente per trovare, almeno secondo indiscrezioni, alcune lettere che potrebbero dare la conferma dei sospetti, ovvero che le “gracchiate” su carta al centro dello scandalo che ha travolto il Ticino siano opera proprio del Giurista, già sospeso dai suoi incarichi su decisione del Consiglio di Stato che ha anche deciso di aprire nei suoi confronti un'inchiesta disciplinare subordinata agli esiti di quella penale. Zoppi è alle dipendenze dell'Amministrazione Cantonale da un ventennio e, seppur per poco tempo, ha svolto l'attività di Giurista al Dipartimento Finanze ed Economia. Successivamente è passato al Dipartimento Istruzione e Cultura. Tra le sue numerose cariche anche quella di Presidente di “Gioventù Liberale Radicale Ticinese”, carica mantenuta per un breve periodo. E' stato inoltre alla guida del Comitato di Coordinamento Sindacale (C.C.S.) dei dipendenti statali elvetici. Con l’arresto di Alberto Zoppi, qualora le accuse trovassero riscontri oggettivi ed impugnabili (oltre che non imboscabili), potrebbero aprirsi scenari ricchi di nuovi interrogativi su tutta lo scandalo ormai universalmente conosciuto come “Ticinogate”. In attesa dei nuovi colpi di scena (che potrebbero giungere già nei prossimi giorni) va anche registrata la dura posizione del Governo Svizzero alle pesanti critiche sollevate nei giorni scorsi dal Ministro italiano Ottaviano del Turco che aveva avuto parole molto severe verso l’atteggiamento di “scarsa collaborazione” (cosî l’aveva definita) fornita dalle Autorità Giudiziarie ed Istituzionali elvetiche per combattere il contrabbando di sigarette. Proprio per un “chiarimento” l’Ambasciatore svizzero in Italia nei prossimo giorni si recherà dal Ministro Del Turco. Ci si attende un incontro tutto fuoco e fiamme con dense colonne di fumo nero protratte verso il cielo.
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