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Dal MondoVirus Sars: relazioni economiche Svizzera-Hong Kong rischiano deterioramento - niente veto per delegazione militare cinese

04.04.03 - 17:59
Virus Sars: relazioni economiche Svizzera-Hong Kong rischiano deterioramento - niente veto per delegazione militare cinese
BERNA/BASILEA - Sta sollevando un polverone negli ambienti economici e nei massmedia di Hong Kong la messa al bando dal Salone dell´orologeria di Basilea e Zurigo di espositori e personale di vendita provenienti dall´ex colonia britannica, dalla Cina, da Singapore e dal Vietnam a causa del rischio di contagio da polmonite atipica Sars. La decisione di Berna viene aspramente criticata e si teme che possa ripercuotersi negativamente sulle relazioni commerciali bilaterali. A Basilea si paventano intanto effetti dannosi sull´attrattiva della Svizzera quale sede di fiere. Gli organizzatori di BaselWorld chiederanno un risarcimento alla Confederazione.

A Hong Kong "fra gli uomini d´affari regna una grande rabbia", ha detto oggi all´ats il direttore di Presenza Svizzera Johannes Matyassy. Il segretario al commercio di Hong Kong Henry Tang ha apertamente deplorato la decisione di Berna ed ha pronosticato un deterioramento delle relazioni economiche bilaterali.

Il console generale svizzero a Hong Kong sta cercando di tranquillizzare la "comunità degli affari" della metropoli portuale cinese: organizza incontri individuali per chiedere comprensione per il provvedimento cautelativo adottato dalle autorità elvetiche. A causa delle draconiane disposizioni emanate dalle autorità locali ad Hong Kong per evitare i contagi, nell´ex colonia britannica non è attualmente possibile convocare conferenze stampa, ha spiegato Matyassy.

Per cercare di arginare il pericolo di un degrado delle relazioni economiche fra la Confederazione e Hong Kong, Presenza Svizzera orienterà maggiormente sull´ex colonia britannica la sua campagna d´immagine all´interno della Cina.

Le polemiche divampano anche in Svizzera. Peter Hutzli di economiesuisse teme conseguenze negative per i rapporti commerciali con i Paesi interessati e giudica inadeguato il modo di procedere delle autorità elvetiche. A suo avviso, Berna avrebbe dovuto informare tempestivamente i diretti interessati e non lasciar dapprima venire in Svizzera espositori e personale di vendita dei Paesi asiatici in questione e poi decretare il loro bando dalla fiera basilese.

Delegazione di ufficiali cinesi visita truppe svizzere

Molto criticata anche la decisione di escludere dal Salone dell´orologeria e della gioielleria i venditori ma non i clienti dei Paesi messi all´indice. L´Ufficio federale della sanità pubblica (UFSP) difende tale disparità di trattamento, argomentando che i primi presentano un pericolo di trasmissione di una malattia superiore ai secondi. "Il contatto di un venditore che mostra un orologio, lo prende in mano, lo dà al cliente, al quale parla relativamente a lungo, è simile a quello di un operatore sanitario con un paziente", sostiene Jean-Louis Zurcher dell´UFSP. I visitatori hanno invece meno contatti con il pubblico. In Cina è stata contagiata soprattutto gente che ha avuto contatti prolungati con persone colpite da polmonite atipica, ha detto il funzionario.

Più di una perplessità suscita inoltre la visita, su invito dell´esercito svizzero, di una delegazione di una sessantina di ufficiali dell´università militare della Repubblica popolare cinese. Giunta all´aeroporto di Kloten proprio nel giorno dell´apertura della fiera basilese, la delegazione visita fino al 9 aprile infrastrutture militari e della protezione civile. I suoi componenti non sono stati sottoposti ad alcun controllo medico particolare. "Queste persone non vengono dal sud della Cina e visitano solo enti dell´esercito", argomenta Zurcher. Inoltre non ci sono restrizioni sanitarie per l´entrata in Svizzera delle persone provenienti dai Paesi colpiti dalla polmonite atipica: "tutti i viaggiatori provenienti dall´Estremo Oriente vengono controllati alla dogana", ha aggiunto.

Ai diretti interessati la decisione elvetica risulta ancora più incomprensibile per il fatto che in Germania non è stata disposta alcuna misura analoga per la Fiera di Hannover, la più grande esposizione mondiale di beni strumentali che aprirà le porte il 7 aprile e le chiuderà il 12.

Compromessa immagine della Svizzera quale sede di fiere?

Secondo il presidente della direzione di Fiera Svizzera René Kamm, la vicenda non danneggia solo BaselWorld, ma compromette l´immagine della Svizzera quale luogo per l´organizzazione di manifestazioni analoghe. Kamm ha deciso di inoltrare alla Confederazione una richiesta di risarcimento al termine del Salone, quando verrà valutata l´entità dei danni subiti. Potenziali acquirenti hanno già disdetto la visita al Salone. A Basilea mancano 11 espositori, mentre a Zurigo è chiusa la metà degli stand.

La delegazione di Hong Kong potrebbe esigere un indennizzo dell´ordine di un miliardo di franchi, ha detto oggi all´ats il "patron" di Fiera Svizzera. Se domande di rimborso spese o di risarcimento danni fossero presentate direttamente a BaselWorld, quest´ultima invocherebbe la clausola di "forza maggiore": il Salone non potrebbe sopravvivere a tali esigenze finanziarie, ha spiegato René Kamm.

Il futuro del Salone è comunque messo in gioco dal bando degli espositori di Hong Kong, Singapore, Cina e Vietnam: Kamm tenterà di convincerli a tornare a Basilea e a Zurigo. Proporrà loro "un´indennizzazione totale" e stand gratis nel 2004.



ATS

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