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Dal MondoCPI: ONU; USA ora puntano a proteggere leader, "NYT"

07.09.02 - 22:23
CPI: ONU; USA ora puntano a proteggere leader, "NYT"
NEW YORK - Gli Stati Uniti spostano l´enfasi delle discussioni con gli europei sulla Corte Penale Internazionale sulla necessità di proteggere i loro leader politici civili - e non tanto i militari - dalla giurisdizione del tribunale, attraverso speciali esenzioni. Lo ha riportato oggi il New York Times, citando fonti anonime dell´amministrazione. "I soldati sono i capillari, ma i leader politici - il Presidente Bush, il segretario di Stato Colin Powell, il ministro della Difesa Donald Rumsfeld - sono il cuore delle nostre preoccupazioni", ha detto al giornale una fonte impegnata nelle discussioni con gli europei.

Per lo più, parlando in pubblico, gli Stati Uniti hanno collegato la richiesta di esenzioni dalla giurisdizione della Corte alla necessità di proteggere da azioni legali motivate politicamente i soldati statunitensi impegnati in missioni all´estero. Ma nelle discussioni private con gli alleati è emerso che sono invece i leader politici al centro della discussione. L´esempio che è stato portato dagli Stati Uniti a questo proposito è quello dell´ex segretario di Stato Henry Kissinger, oggetto di azioni legali negli Stati Uniti e in Cile per aver aiutato il colpo di stato del generale Augusto Pinochet nel 1973. "Sono gli Henry Kissinger che stanno loro a cuore, non i tenenti Calley del futuro", ha detto la fonte: il tenente William Calley venne condannato all´ergastolo per il massacro di My Lai in Vietnam.

Ufficialmente la posizione del Dipartimento di Stato è che non c´è distinzione tra militari e civili nella preoccupazione americana di proteggere i loro rappresentanti da azioni legali politicizzate. Ma secondo quanto ha spiegato il funzionario americano lo spostamento dell´enfasi dai militari ai leader civili "è risultato convincente per ottenere l´assenso iniziale alle esenzioni da due alleati europei chiave".

Intanto, all´ONU la Corte Penale ha fatto un passo avanti significativo con la messa a punto del sistema di designazione dei giudici che dovranno in futuro pronunciarsi sui crimini più gravi come il genocidio, i crimini contro l´umanità e i crimini di guerra. Il presidente della prima assemblea degli Stati partecipanti alla definizione dello statuto della Corte, il principe giordano Zeid Rahad Zeid al-Hussein, ha annunciato che un consenso è stato trovato prendendo in considerazione le preoccupazioni dei Paesi europei e di quelli del Sud, che temevano che il vecchio continente fosse sovrarappresentato.



ATS

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