Documenti usciti dagli archivi della Harken e di cui dà ora notizia la stampa americana indicano che, nel 1990, Bush firmò una lettera in cui s´impegnava a conservare le proprie azioni ancora per almeno altri sei mesi. Ma, due mesi e mezzo dopo, egli vendette le azioni. La lettera viene ora confrontata con quello che i legali di Bush dissero agli organi di controllo che indagarono sulla vendita come possibile operazione di insider trading.
I legali di Bush hanno sempre sostenuto che egli aveva già in progetto di vendere le sue azioni per potere saldare un debito con le tasse e per potere perfezionare l´acquisto di una quota della squadra di baseball dei Texas Rangers e che la vendita non fu motivata dalla consapevolezza che la situazione finanziaria di Harken stava deteriorandosi. Bush ottenne 848´000 dollari dalla cessione delle azioni, poche settimane prima che il titolo poerdesse valore.
Commentando le nuove rivelazioni una fonte della Casa Bianca ha spiegato che la lettera era divenuta irrilevante al momento in cui Bush vendette le sue azioni, perché un´offerta pubblica di azioni che era stata prevista non venne mai effettuata.