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Dal MondoATLETICA LEGGERA: 42° Monza-Resegone

22.06.02 - 15:57
La selettiva storica maratona prenderà il via all’Arengario di Monza 3 ore e 5 minuti per i vincitori 2001 Zanucchi, Poletti e Cosentino, a 8 minuti la seconda terna di Bonfanti, Colombo e Moscato, della Libertas Cernuschese
Foto Merateonline
ATLETICA LEGGERA: 42° Monza-Resegone
La selettiva storica maratona prenderà il via all’Arengario di Monza 3 ore e 5 minuti per i vincitori 2001 Zanucchi, Poletti e Cosentino, a 8 minuti la seconda terna di Bonfanti, Colombo e Moscato, della Libertas Cernuschese
LECCO -Questa sera, sabato, alle 21.30 scatta l’ora X dell’atletica leggera. Dopo mirati allenamenti che non lasciano nulla all’approssimazione, estenuanti ripetute, lunghe distanze corse a ritmi sostenuti, le terne dei podisti sono pronte al via. La Monza-Resegone, la più faticosa delle maratone, nata il 9 novembre del 1924 per congiungere idealmente il centro della città longobarda con la Capanna società escursionisti monzesi, sulla vetta del Resegone, accenderà le emozioni degli appassionati e l’adrenalina dei gareggianti. Circa trecento i podisti che correranno in terne, a passo libero, per oltre 42 chilometri. Unica regola per resistere alla fatica e alle ben più pericolose tentazioni rinunciatarie è il restare in gruppo, anche perché è determinante che i tre atleti arrivino assieme al traguardo. Se un solo compagno getta la spugna, pregiudica il risultato di tutta la squadra. Il tempo che rileva non è la media dei tre, bensi quello dell’ultimo atleta. Ed è proprio sull'affiatamento, sul mutuo sostegno anche degli amici che seguono la terna per supportarla, in auto, in bicicletta o in moto, che si basa la tattica della Monza-Resegone. Ma anche sul tifo di amici e parenti, sparsi un po’ lungo tutto il percorso. Certo, l'allenamento sistematico è determinante, la forma fisica altrettanto, ma, come dicono gli atleti, “conta tanto anche la testa”. In tutte le gare, in tutte le discipline, ma soprattutto proprio nella Monza-Resegone la strategia e l’equilibrato dosaggio delle proprie forze, sono decisivi. È scienza, ma spesso dimenticata. Panico, attacchi di fame e problemi muscolari possono avere la meglio. La passata edizione 2001 è stata vinta dalla terna Zanucchi, Poletti e Cosentino che hanno coperto i 42 chilometri della gara in 3 ore e 5' mentre secondi, a 8 minuti, sono giunti i "locali" Bonfanti, Colombo e Moscato della Polisportiva Libertas Cernuschese che anche per quest'anno promettono battaglia. Una gara affascinante, resa magica dalla sua storia quarantennale, dalla grande selettività che le è propria, dall'ambientazione notturna che conferisce un aspetto surreale, dove la fatica è sublimata. La partenza all’Arengario di Monza. Poi su, lungo le strade che portano a Villasanta, Arcore, Carnate, poi nel meratese, da Osnago, Cernusco e Merate. Sul percorso lungo la ex statale 36, come nel centro della città di partenza, in molti, come tradizione, assisteranno al passaggio degli atleti. La prima parte di circa 30 chilometri è pianeggiante. Fino ad Airuno e a Caloziocorte la partita è facile, ma la vera sfida è quella finale. Raggiungere Erve e la capanna Monza è l'impresa. Con oltre trenta chilometri nelle gambe, la fatica dell’ultimo tratto in salita è davvero enorme. Una volta chiusa la gara, nelle prime ore della notte per le prime terne di partenza, all’alba per le squadre che partiranno in chiusura, molti atleti resteranno in vetta, a 1220 metri, a riposare. Altri scenderanno ma l'appuntamento finale, per le premiazioni, sarà in piazza Arengario a Monza, nella giornata di domani, domenica, per le premiazioni.

di Bob Decker



si ringrazia: Merateonline.it

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