Freschezza primaverile e versatilità incredibile: il rabarbaro dà quel qualcosa in più non solo ai dolci ma anche all’arrosto
Il rabarbaro ormai si trova in tutti i giardini. In origine tuttavia proviene dal Tibet e dalla Mongolia e i romani l’hanno importato dall’Asia con il nome di «radice dei barbari». Il nome è un po’ fuorviante: la parte commestibile è il gambo, non la radice. A causa del suo sapore fresco e primaverile che ricorda la mela e il limone, molti sono convinti che il rabarbaro sia un frutto mentre in realtà è una varietà di verdura. Il rabarbaro è di stagione da aprile a giugno.
Dolce o aspro?
È semplice capire quale rabarbaro corrisponde meglio alle vostre esigenze: basta guardarne il colore. Con più i gambi sono rossi, con più sono dolci. Se invece sono prevalentemente verdi, allora avranno un sapore più aspro. Questa regola vale per tutte le varietà di rabarbaro.
Da consumare cotto
Il rabarbaro crudo è molto aspro e difficile da digerire. Prima di consumarlo è sempre meglio cuocerlo anche solo al vapore.
Molto versatile
Il rabarbaro viene utilizzato principalmente per cucinare dolci. È tuttavia perfetto anche per i piatti salati: il sapore acidulo del rabarbaro offre ad esempio un contrasto delicato con il sapore deciso della carne di maiale. Il grande classico rimane però la composta di rabarbaro con fragole fresche e panna montata.
Per mantenerlo fresco
In frigorifero, il rabarbaro si conserva per circa una settimana. Si consiglia, come per gli asparagi, di avvolgerlo in un panno umido. È inoltre possibile congelarlo in modo da disporre sempre di rabarbaro fresco fino alla prossima stagione. Il rabarbaro fresco si riconosce all’acquisto dalla consistenza ferma e dalla leggera patina lucida.
Prepararlo al meglio
Spesso basta tagliare una piccola parte da entrambe le estremità del gambo. I gambi più duri e fibrosi vanno invece sbucciati: utilizzate un coltello affilato per sollevare la buccia e tirate per levarla facilmente. Attenzione a non dimenticare nessun filamento sgradevole.
Meno lavoro, più gusto
Mettete il rabarbaro sbucciato in una ciotola e aggiungete zucchero fino a coprirlo completamente. Dopo un’ora lo zucchero avrà assorbito tutta l’acqua presente nel rabarbaro e sarà possibile cuocerlo a fiamma bassa con un po’ di vaniglia. Ecco pronta la composta! Al posto della vaniglia è possibile utilizzare anche zenzero o cannella per raffinare il sapore.
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