Epico e spietato, il secondo capitolo firmato da From Software esce per PS3, Xbox 360 e PC
TOKYO - Quello di Dark Souls 2 è un universo misterioso. Sotto ogni punto di vista. A partire dal protagonista, un maledetto, un antieroe oscuro, cupo, privo di una sua essenza vitale, che s'incammina per le lande desolate di Drangleic, una terra corrotta e violenta, in un viaggio che è anche la sua sola speranza di salvezza. Sono queste le uniche, nebbiose indicazioni che Dark Souls 2, titolo sviluppato da From Software per PS3, Xbox 360 e PC, fornisce al giocatore prima d'iniziare l'avventura. Ma proprio l'iniziale senso di smarrimento è tra i punti di forza del game, la cui narrazione si costruisce come un puzzle, tassello dopo tassello, esplorando il mondo circostante e interrogando i personaggi che lo popolano.
Dark Souls II è infatti un role playing game in terza persona incredibilmente profondo, vasto e ostile, nel quale immergersi alla guida del proprio personaggio, da forgiare a seconda delle proprie preferenze, scegliendo tra classi diverse, e il cui sviluppo non avviene in maniera preordinata, ma lascia aperte svariate modalità di scelta. In ogni caso, che si indossi la corazza del guerriero o le vestigia di un mago, l'unico modo per sopravvivere è quello di strappare alle mostruose creature che circolano per Drangleic l'anima, moneta di gioco per potenziare il proprio personaggio, ma tesoro allo stesso tempo destinato a sfuggire ogni volta (e non accadrà di rado) che si soccomberà in un combattimento.
Dark Souls 2 in questo è un gioco spietato, fatto di cadute e resurrezioni, ma allo stesso tempo in grado di esaltare il gamer attraverso una perenne e sfinente sfida dotata di un fascino epico difficile da trovare in giochi analoghi. Anche perché la mole di contenuti è davvero imponente, la longevità è pazzesca, mentre la sola pecca, se proprio se ne vuole trovare una, sta nel motore grafico che pur regalando scorci magnifici, appare un passo indietro rispetto alle nuove produzioni.