CANADALe origini del Cavaliere Oscuro

MONTREAL - E' la vigilia di Natale a Gotham City. Leggeri fiocchi di neve cadono dal cielo, mentre piccole luci colorate illuminano a intermittenza una figura tenebrosa e mascherata, a metà tra uomo e pipistrello, sulla cui testa pende una ricca taglia, e sulle cui tracce ci sono da otto micidiali assassini. Il preludio di Batman Arkham: Origins, terzo capitolo della saga dedicata al più cupo dei supereroi, fa intendere che a dispetto del titolo il Cavaliere Oscuro ha già una discreta fama nella città.

Ma il team di Warner Bros Games Montreal, che ha curato lo sviluppo al posto di Rocksteady, a cui si devono i precedenti e spettacolari Asylum e City, di cui Origins è il prequel, ha voluto tratteggiare un Bruce Wayne ancora molto giovane, grezzo, a tratti inesperto, e che si troverà per la prima volta alle prese con alcuni di villain che diventeranno in seguito i suoi storici avversari. E nonostante un intreccio narrativo tutto sommato lineare, Batman Arkham: Origins non lesina colpi di scena e dimostra di sapere scavare nelle profondità della mente turbata e dubbiosa di un supereroe ancora acerbo.

Arkham Origins è invece un gioco assolutamente maturo dal punto di vista del gameplay: Warner Montreal ha infatti potuto contare sulla struttura già solidissima dei primi capitoli, a cui è rimasta fedele nello stile di gioco, confermando la vocazione stealth, con il nostro Uomo Pipistrello molto più a suo agio nell'agire nell'ombra, anche se non mancano momenti di pura, sfrenata action. Confermato anche l'impianto sostanzialmente free-roming, che da la possibilità di muoversi liberamente all'interno di una Gotham decisamente più ampia rispetto al passato, così come dal punto di vista grafico il lavoro compiuto è eccellente, sia nella modellazione dei personaggi, sia nel riprodurre quelle atmosfere tipicamente cupe e dark, regno del Cavaliere Oscuro.